È finito in Sudamerica, in Paraguay, il tour “commerciale” di due giovani cugini di primo grado, uno di 26 anni, l’altro di 22, originari di Bovalino e che portano le stesse generalità, Giuseppe Giorgi. I due cugini calabresi, ritenuti da più magistrati antimafia italiani in contatto o quantomeno “vicini” ad un clan aspromontano della ‘ndrangheta e in particolare all’ex latitante locrideo e capo di una presunta rete di narcotrafficanti con base nel Nord Europa, Giuseppe Romeo, alias “Maluferru”, di cui, tra l’altro, il 26enne Giuseppe Giorgi è pure il cugino, sono stati arrestati, mercoledì scorso, nei pressi di un porto paraguaiano distante circa 200 chilometri dalla capitale Asuncion. In questi ultimi giorni i due cugini Giorgi, come annunciato ieri dalle autorità di sicurezza del Paraguay, sono stati quindi espulsi dalla nazione dell’America meridionale e, come confermato alla stampa dal capo dell’Interpool Paraguay, Carlos Durè, imbarcati su un volo Asuncion-Madrid e consegnati nella capitale spagnola alle autorità di sicurezza italiane. I due cugini Giorgi, poco prima del blocco e del successivo arresto, si trovavano a bordo di un furgone. "Non facevano turismo in Paraguay" e avevano piuttosto, verosimilmente, "un obiettivo criminale", ha ipotizzato Duré, parlando di possibili – ma tutti ancora da provare - contatti per esportare cocaina in Europa. Secondo, infatti, la polizia europea, negli ultimi tre anni sono arrivate nel Vecchio Continente dal Paraguay circa 40 tonnellate di droga. A distanza di circa 24 ore dal “fermo” dei due Giorgi è stato espulso pure un cittadino brasiliano che a quanto pare si trovava in compagnia dei due cugini calabresi. Ieri (sabato) è stato poi arrestato anche un cittadino paraguaiano. Alcuni anni fa, comunque, secondo quanto è trapelato da alcune inchieste coordinate da magistrati antimafia italiani, Giuseppe Giorgi, quello di 26 anni, sarebbe stato già “pescato” in trasferta in Paraguay. Il dato è emerso dopo i controllo effettuati ieri a seguito del blitz. Giuseppe Giorgi sarebbe entrato nel Paese nel 2019 con lo stesso passaporto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria