Assolto "per non avere commesso il fatto" dalla pesante accusa di tentato omicidio ai danni di Aurelio Ieraci, il ferimento avvenuto presso il macello di Laureana di Borrello nella primavera del 2020 quando tra gli allevatori era esplosa una discussione legata a questioni di rivendita della carne macellata. La Corte d'Appello di Reggio Calabria, accogliendo i rilievi degli avvocati Luigi Petrillo, Antonella Sciarrone e Francesco Calabrese, ha assolto Salvatore “Sarino” Napoli, ribaltando il giudizio abbreviato del Gup di Palmi che l'aveva condannato alla pena di 10 anni e 10 mesi di reclusione.
Nel corso del giudizio d'Appello i difensori hanno evidenziato come "in atti non vi fosse alcun elemento di riscontro rispetto a quanto emerso dalle attività di intercettazione" e soprattutto che "proprio dall’attività di intercettazione fosse emerso come Ieraci fosse ben consapevole di essere intercettato e dunque bene sarebbe potuto derivare un dubbio circa il fatto che questi avesse riferito circostanze incolpanti nei confronti del Napoli in maniera non attendibile". Di fronte ad intercettazioni tutt'altro che "genuine", secondo la tesi difensiva, a fronte della richiesta di conferma del Procuratore generale, gli avvocati Luigi Petrillo e Francesco Calabrese hanno ribadito le ragioni formulate con i motivi di impugnazione chiedendo che "la sentenza venisse radicalmente riformata". Come avvenuto con l'assoluzione con formula ampia.
Tentato omicidio a Laureana di Borrello, assolto Salvatore “Sarino” Napoli
Il ferimento è avvenuto nella primavera del 2020 presso il macello quando tra gli allevatori era esplosa una discussione legata a questioni di rivendita della carne macellata
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