Non è esattamente il momento migliore per essere il futuro proprietario della Reggina. A Manuele Ilari, però, la sfida deve essere piaciuta. Dalla serata di giovedì è il nuovo patron in pectore del club amaranto con il 100% delle quote. L'ennesimo comunicato di questo periodo ha rivelato la chiusura dell’operazione, destinata comunque a diventare efficace solo in caso di ammissione alla Serie B.
I tifosi della Reggina conoscono la strada: prima il ricorso al Tar il 2 agosto e poi eventualmente il Consiglio di Stato. Non sarà facile, ma la partita, come più volte detto, resta però comunque aperta. Lo è un po’ di meno la porta dei reggini che, in larga parte, hanno accolto con una certa freddezza il nome dell’acquirente. Quest’ultimo paga evidentemente colpe non sue, ma è chiaro che i tifosi amaranto hanno esaurito i bonus di fiducia incondizionata nei confronti di chi diventa custode della loro passione. Diventa quasi un meccanismo di autodifesa quello di guardare con un po’ di diffidenza chi sta arrivando.
Ad introdurre Ilari ci sono le parole riportate nella comunicazione ufficiale di Felice Saladini: «Abbiamo fatto la scelta migliore per il futuro del club». Un’investitura che, in questo momento, non sposta gli equilibri del pensiero di un ambiente preoccupato soprattutto per la sopravvivenza della sua squadra. Il percorso del passato, però, è avulso da quello che potrà essere un futuro che ancora va declinato al condizionale. Non è certo sfuggito ai tifosi della Reggina che l’acquirente del club abbia provato prima a diventare il proprietario del Catania e poi del Messina. E sarà anche un caso che si tratti di storiche rivali degli amaranto, ma è un elemento che diventa quasi un ulteriore monito in grado di anestetizzare la naturale affettività del popolo reggino.
L’aspetto sentimentale, però, è quasi un fattore anacronistico. Conta, invece, la capacità gestionale ed un dato di fatto è che ormai le aziende calcistiche che funzionano sono spesso quelle che danno le maggiori soddisfazioni agli appassionati. Proprio su questo fronte i tifosi della Reggina vorrebbero che i loro dubbi siano fugati da garanzie, segnali inequivocabili di chiarezza e onestà rispetto a potenzialità e prospettive.
Al momento si sa che l'obiettivo di Ilari sarebbe «proseguire il percorso di evoluzione e sviluppo» della Reggina. Parole che, ovviamente, vanno riempite di contenuti e di più si saprà probabilmente nella già annunciata conferenza stampa di presentazione. L'imprenditore romano, attivo nel settore delle sale cinematografiche, ha inoltre dichiarato che si continuerà a lavorare per un riassetto societario solido con Guild Capital Partners.
Cosa può accadere adesso
La Reggina continua a lavorare al Sant’Agata, con tanti dubbi, agli ordini di mister Inzaghi. Le porte del centro sportivo rimangono blindate a tifosi e stampa. Ieri secondo giorno di allenamenti accompagnati da un gran caldo, tant’è che la seduta è iniziata intorno alle 19.
Permanenza di “Superpippo” comunque ancora in bilico, nonostante abbia altri due anni di contratto. Il tecnico piacentino (per senso di responsabilità è ritornato al Sant’Agata) sarebbe poco convinto della bontà del progetto della nuova proprietà, peraltro, non ancora insediatasi ufficialmente. L’accordo, infatti, resta subordinato alla partecipazione della Reggina alla prossima serie B. Al momento gli amaranto sono fuori dalla cadetteria e senza la riammissione salterà tutto.
Spaesati sono anche i calciatori, al pari del direttore sportivo Massimo Taibi che non può fare alcun movimento in entrata. Si è creata, quindi, una situazione difficile che ci si augura possa avere un lieto fine. Inzaghi comunque, prima o dopo, incontrerà l’imprenditore romano che ha acquistato il 100 per cento delle quote societarie. L’allenatore, decidendo di rimanere, non avrebbe alcuna intenzione di vivacchiare e chiederà a Manuele Ilari che si alzi l’asticella. Se, invece, non dovesse avere risposte positive, sulle strategie relative alla campagna acquisti, saluterà e andrà via.
Il progetto incentrato sui giovani non lo attira, tanto che lo ha detto chiaramente al termine della gara col Sudtirol.
Nel frattempo con l’ingresso di Ilari si potrebbe rivedere il team manager Tonino Tempestilli. I due sarebbero legati da un rapporto di amicizia. Non è da escludere pure l’arrivo di Fabio De Lillo. Anche per lui si tratterebbe di un ritorno. E’ stato, infatti, uno dei punti fermi della “tormentata” presidenza targata Luca Gallo, finita nel giugno del 2022 dopo l’arresto dell’ex presidente.
Mercato in uscita. I tesserati, ripetiamo, vivono in uno stato di incertezza. Federico Santander è passato a titolo definitivo al Guaranì, formazione paraguaiana. In partenza anche Gigi Canotto e Michele Camporese. Catanzaro e Cosenza hanno chiesto informazioni. Su Majer c’è il Parma che vorrebbe ricomporre la coppia con Hernani. Con la valigia in mano anche Rivas che nel girone di ritorno ha avuto un rendimento deludente. Taibi è intenzionato a privarsene. L’honduregno è seguito dal Palermo che ha messo nel mirino pure Di Chiara. Il clima di precarietà che aleggia al centro sportivo rende inquieto il gruppo che vorrebbe avere garanzie che, al momento, nessuno può dare. Catanzaro anche su Gagliolo, mentre Liotti è appetito dall’Ascoli. In uscita anche Gavioli, Franco, Garau e Terranova. Quest’ultimo, preso nel mercato invernale, è stato impiegato col contagocce da Inzaghi. Ma le volte in cui è sceso in campo non è che abbia particolarmente brillato. Potrebbe lasciare lo Stretto anche il portiere Colombi che ha diversi estimatori in Lega Pro.
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