
«Ritengo sia un dato significativo che, costantemente, il tema “Aeroporto” sia entrato nell’ordine del giorno del dibattito sul futuro della città: è presente, ricorrentemente, sulla stampa. Se ne discute, da parte delle istituzioni e dei rappresentanti di diverse organizzazioni di cittadini, con argomentazioni le più varie e più o meno foriere di possibili prospettive. Si riconosce univocamente che lo stesso possa rappresentare un essenziale fattore per lo sviluppo del territorio reggino inteso come area metropolitana. Ogni intervento, ogni annuncio di azioni poste in essere per l’aeroporto, è, però, sempre connotato dall’auspicio, dall’incertezza, dal dubbio che svelano il timore che il rilancio del “Tito Minniti” possa rappresentare un’utopia o solo un forte desiderio dei reggini ai quali, di tanto in tanto, per la verità, ultimamente spesso, si fa credere che l’illusione possa lasciare spazio alla realtà».
Entra a gamba tesa nel dibattito aeroportuale l’avvocato ed ex presidente della Provincia Giuseppe “Pinone” Morabito, il quale annuncia che «è giunto il momento di credere veramente che il nostro aeroporto possa avere ragioni di esistere e ciò, anche prendendo in considerazione i puntuali interventi di Domenico Francesco Richichi il quale argomenta con puntualità in merito ad incauti proclami e con dati tecnici precisi, forte della sua esperienza di assessore comunale con delega allo sviluppo dell’aeroporto – quando il momento era molto critico per le limitazioni che incombevano sullo stesso – e di quella di consigliere di amministrazione della Sogas negli anni 2010-11. Si può e si deve pensare un aeroporto vitale e alla sua sostenibilità economica semplicemente perché in un passato non lontano, lo è stato: i dati di fatto non possono essere negati. Fino al 2012 l’Aeroporto dello Stretto ha registrato un crescendo continuo portando il numero di passeggeri a 700.000 l’anno. L’aeroporto era allora gestito da un Consiglio di Amministrazione nominato dalla Provincia di Reggio nella sua qualità di socio maggioritario, sotto la mia presidenza. Quel CdA in carica fino al luglio 2011, diretto dal compianto dott. Pasquale Bova, predispose anche un piano di rientro dai debiti che, nel 2016 avrebbe portato la Sogas al pareggio di bilancio e riuscì a dialogare con gli amministratori dell’altra sponda dello Stretto con concretezza tale da consentire che la Provincia di Messina entrasse nel Consiglio di Amministrazione della Sogas nella logica, vera, che lo scalo di Ravagnese fosse “L’Aeroporto dello Stretto”».
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