Il presidente Roberto Occhiuto la notizia la butta lì mentre si parla di milioni di euro, contrattazioni, collegamenti intermodali e aerostazione: «Siamo alla ricerca di compagnie, ma molti vettori non credono che l’aeroporto di Reggio Calabria possa attrarre viaggiatori dalla Sicilia Orientale». Le dichiarazioni del governatore sono giunte in coda alla conferenza stampa convocata, nel pomeriggio di ieri, nella sede della Camera di commercio. A fare gli onori di casa c’era il presidente della CdC Antonino Tramontana, al tavolo dei relatori anche l’amministratore unico di Sacal Marco Franchini. L’incontro con la stampa è stato convocato per fare il punto sull’aeroporto “Tito Minniti”, al centro di infinite polemiche e promesse di rilancio che si rinnovano di stagione in stagione. «L’aeroporto di Reggio Calabria – ha esordito il presidente Occhiuto – rappresenta una priorità e spero che presto possa diventare l’esempio concreto dell’azione dell’amministrazione regionale. Credo che questa provincia possa essere un motore di sviluppo per la Calabria insieme al porto di Gioia Tauro. Reggio, quindi, può essere la vetrina della Calabria e in quest’ottica l’aeroporto acquisisce un valore ancora più importante». Occhiuto è partito mettendo in evidenza le polemiche che girano da mesi sul “Tito Minniti”, ma ha ricordato che «se un anno e mezzo fa non avessimo acquisito le quote del socio privato, la Calabria si sarebbe ritrovata senza aeroporti. Salvando Sacal abbiamo salvato gli scali calabresi». Il governatore ha ribadito che «l’aeroporto di Reggio era morto perché non aveva voli e grazie alla nostra intercessione sono arrivati i collegamenti per Milano e Roma. Adesso, però, può diventare strategico se riusciamo ad attrarre utenti dalla Sicilia Orientale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio