Reggio

Venerdì 22 Novembre 2024

Gioia Tauro, il raddoppio e il completamento del termovalorizzatore nel limbo

Progettato da molti anni, il raddoppio e completamento del termovalorizzatore di Gioia Tauro (unico impianto di incenerimento dei rifiuti in Calabria), ancora non è realtà. Neppure dopo il secondo bando della Regione. Da aprile si attende di capire che ne sarà dell’appalto e del sito, che dovrebbe rappresentare un tassello fondamentale per ridurre il carico della spazzatura prodotta nella regione e preventivamente trattata nei diversi impianti territoriali. Il sito di Gioia Tauro è il fulcro centrale del piano regionale dei rifiuti: il raddoppio del termovalorizzatore punta al rilancio della capacità di smaltimento della spazzatura prodotta in tutto il territorio regionale. Il vecchio piano prevedeva di portare nell’impianto 120 mila tonnellate all’anno di Css, ma per il «malfunzionamento» delle attuali linee se ne trattano la metà. Secondo la giunta Occhiuto, mettendo a regime le ulteriori linee – ecco a cosa sarebbe servito il project financing appena scaduto – si sarebbe arrivati alla “valorizzazione energetica” di 350 mila tonnellate di scarti all’anno fino a quando non verranno realizzati gli altri impianti pubblici previsti, per poi attestarsi su 250 mila. Così, per la Cittadella, si garantirebbe l’autosufficienza con il trattamento di tutti i residui della differenziata. Ma il percorso fino a ora è stato più difficile del previsto, perché ancora non sono stati aggiudicati i lavori. Il primo tentativo è andato a vuoto perché l’unica proposta pervenuta – quella del gruppo il gruppo guidato da “TME - Termomeccanica Ecologia” e composto anche da “Calabra Maceri e Servizi”, “Intercantieri” e “Ecosistem” – non è stata ritenuta ammissibile. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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