Il colpo del cannone è seguito dal grido liberatorio degli ‘mbuttaturi che esprimono il massimo sforzo per dare la spinta iniziale al grande carro. Sono le 18.30 quando la Varia finalmente si muove, dopo mezz’ora carica d’attesa. Gli ‘mbuttaturi sotto le travi e quelli alle corde, insieme ai membri del Sodalizio Madonna della lettera, spingono all’unisono. Dai pattini del carro che sfregano con il basalto si alza una nuvola nera. I tantissimi che affollano i marciapiedi di corso Garibaldi gridano e applaudono dopo una lunga attesa sotto un sole cocente. Tutti sono con gli occhi rivolti al cielo per guardare Mariateresa Leva, la piccola Animella che seduta su un sediolino a 16 metri di altezza benedice le migliaia di persone che sfilano sotto durante il passaggio della Varia. Lo spettacolo del grande carro allegorico, divenuto alcuni anni fa patrimonio dell’Unesco, è sempre bellissimo ed emozionante non solo per i palmesi, ma per tutti coloro (e sono tantissimi) che sono accorsi a Palmi fin dalla mattinata. La Varia è un grande spettacolo, ma lo è anche l’intera giornata dell’evento. La città è animata dai cori e dalla goliardia delle cinque corporazioni: Marinai, Bovari, Carrettieri, Artigiani e Contadini. Tra canti e balli si sfidano fino a poco prima della “scasata” (la partenza della Varia). Quando prendono posto sotto le stanghe, però, la rivalità cessa per lasciare il posto a una profonda condivisione del momento. Il primo pomeriggio è da sempre scandito da momenti di un cerimoniale che si perde nei secoli. Il corteo storico e soprattutto la vestizione dell’Animella in casa Tigano. Un cerimoniale che si rinnova di anno in anno. Subito dopo avere indossato l’abito e la tiara, da quest’anno quella donata da Gerardo Sacco, l’Animella si affaccia al balcone per salutare i tantissimi fedeli e curiosi che affollano viale Rimembranze e via San Rocco. Dal balcone raccoglie gli auguri e i saluti delle corporazioni che sfilano prima di giungere all’Arangiara, da dove partirà la Varia. Intorno alle 16.30 l’Animella viene prelevata dai membri del Sodalizio della Madonna della lettera che trasporterà la bambina su una portantina, sulla quale attraversa le principali vie del centro, fino al grande carro. Mariateresa è giunta insieme al corteo intorno alle 18, in ritardo rispetto a quanto previsto dal cerimoniale. Il suo arrivo è stato salutato dal calore delle tantissime persone che da ore stavano attendendo sotto un sole cocente. I successivi atti, poi, sono stati scanditi da un fragoroso battimano. L’arrivo in cima all’impalcatura e soprattutto quando, finalmente, è stata imbragata sul seggiolino. L’attesa a quel punto è durata poco. Subito dopo è giunto anche il Padreterno Antonio Garipoli che ha preso posto sulla barra, poco sotto dell’Animella. Gli attimi che hanno preceduto al scasata, come sempre, sono stati carichi di tensione. Il silenzio calato in attesa della partenza è stato squarciato dallo scoppio del cannone e dal grido degli ‘mbuttaturi che con la loro spinta hanno fatto partire la Varia. Una folla si è accodata al carro in direzione piazza Primo Maggio in attesa che il carro, arrivato alla fine del corso Garibaldi, tornasse indietro per concludere la sua corsa. Da raccontare rimane solo il caloroso abbraccio che la gente ha tributato ai protagonisti della Varia 2023 in una piazza piena da fare impressione. Mariateresa Leva tirata giù dai vigili del fuoco in un tripudio di appalusi, seguita poco dopo da Antonio Garipoli. Palmi ha mandato così in archivio anche l’edizione di quest’anno della Varia. Una festa che è stata arricchita da una programmazione durata un mese intero e che ha avuto il merito di avere portato in città migliaia di persone durante tutto agosto.