«Assolti perché il fatto non costituisce reato». È questa la formula utilizzata dal giudice di Locri, dott. Rosario Sobbrio, all’esito della camera di consiglio che ha determinato l’assoluzione di Giorgio Alì, Domenico D’Agostino, Domenico Filippone, Antonio Marando e Francesco Sculli, in parte ex dipendenti del Comune di Locri, accusati a vario titolo e con modalità differenti di truffa aggravata ai danni dell’Amministrazione comunale. A dicembre era stato assolto con formula piena un sesto dipendente, accusato dei medesimi reati. La Procura di Locri aveva concluso con la richiesta di condanna a 2 anni e 900 euro di multa per ciascuno dei 5 imputati. Hanno chiesto e ottenuto le assoluzioni gli avvocati Giuseppe Iemma, Maria Teresa Germanò, Giuseppe Russo, Sergio Mercatello e Francesco Febbraio.
Il procedimento penale nasce dalle indagini svolte dalla Stazione dei Carabinieri di Locri e coordinate dalla locale Procura che avevano ipotizzato la sussistenza di un malcostume da parte di numerosi dipendenti comunali che, in luogo di svolgere regolarmente le mansioni presso i loro uffici si sarebbero assentati senza timbrare o, comunque, senza giustificare la loro assenza dedicandosi ad attività per nulla attinenti alla funzione pubblica.
I fatti contestati riguardano il periodo 2016-2017 e, nello specifico l’attività di indagine avrebbe consentito di raccogliere elementi tali da superare la soglia della gravità indiziaria nei confronti di 13 soggetti variamente impiegati alle dipendenze del Comune di Locri.
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