Reggio

Domenica 24 Novembre 2024

Detenuto torturato a Reggio? Ricostruito «il clima di tensione» in carcere

Le regole di vita quotidiana all’interno delle carceri reggine, le dinamiche su rapporti e relazioni tra gli agenti di Polizia penitenziaria e i detenuti del plesso “San Pietro”, il contesto ambientale nel quale si è consumata l'aggressione, e il pestaggio, del detenuto napoletano, Alessio Peluso, che ha portato a giudizio l'allora comandante della Polizia penitenziaria, Stefano La Cava, e 11 agenti in servizio nell'istituto penitenziario al rione Sbarre. Come deciso e disposto dal Giudice dell'udienza preliminare, Vincenzo Quaranta, ieri sono stati sottoposti ad esame in Aula l'ex direttore, Calogero Tessitore, e il vice comandante (e nella fase cruciale della vicenda, post aggressione, comandante facente funzioni) della Polizia penitenziaria Sergio Floresta. Fuoco di fila di domande da parte del Giudice proprio sul clima che si respirava in carcere nei giorni precedenti e successivi al presunto pestaggio del detenuto napoletano Alessio Peluso. Per tre ore abbondanti Tessitore e Floresta hanno ricostruito il clima minaccioso che ha preceduto il pestaggio ed anche la fase successiva alla grave vicenda per la quale la Procura ha portato in Tribunale 14 persone. Nelle linee generali (l'udienza è camerale, quindi non pubblica, ndr) i due supertestimoni avrebbero confermato «il giudizio di pericolosità» già esternato da chiunque operasse all'interno delle carceri reggine sul detenuto Alessio Peluso e i suoi modi disinvolti di accettare e rispettare le regole e di tenere comportamenti consoni a chi è sottoposto a regime detentivo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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