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Da piazza di spaccio ad area verde, il rione Guarna di Reggio stenta a rinascere

Due famiglie risiedono ancora nelle antiche palazzine: è stop ai lavori di riqualificazione

È stata un'inquietante piazza dello spaccio a cielo aperto, tra i principali crocevia di stupefacenti di Reggio sud, e diventerà un parco verde attrezzato. È destinata a una nuova vita urbana l'area in cui ricadevano gli antichi rioni Guarna e Caridi: proprio quei ruderi sommersi dalla boscaglia dove operava la gang di pusher incastrata dalla retata “Sbarre” falcidiata da 18 condanne per aver fatto affari con lo smercio di cocaina e marijuana a buon mercato, sarà trasformata in un'oasi di socialità, tra verde pubblico e giostrine per i bambini del quartiere. Il progetto dell'Amministrazione comunale è stato già avviato come indicano i cartelli dell'azienda che si è aggiudicata l'appalto e la recinzione di cantiere. Un progetto che fa ben sperare per o sviluppo del quartiere Sbarre, ma che appare subito arenato. Nessun mistero burocratico dietro questo improvviso stop, ma è una grana sociale di non facile soluzione: tra i resti degli antichi palazzotti ben sei famiglie avevano trovato riparo e residenza. Quattro di queste hanno beneficiato di sistemazione, le ultime due ancora no: resistono, continuando a viverci. Per questa ragione la ditta incaricata ha dovuto congelare l'avvio dei lavori rendendo inevitabilmente irrealizzabile la data prevista di completamento e consegna: febbraio 2024.

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