Gioia Tauro, il presidente Occhiuto: «Singolare che il rigassificatore non sia considerato strategico»
Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, torna a bomba sull’argomento del rigassificatore di Gioia Tauro. «Sto chiedendo al Governo che sia considerato un’opera strategica – la sua ultima dichiarazione ai giornalisti – l’impianto ha tutte le autorizzazioni valide, sarebbe realizzato con le risorse di Iren e di Sorgenia, avrebbe una capacità di 16 miliardi di metri cubi, più della metà di quanto importavamo dalla Russia. Peraltro, siccome per rigassificare occorre la piastra del freddo, che serve anche a surgelare i prodotti, la Calabria potrebbe allocare, nell’area prospiciente il primo porto d’Italia, Gioia Tauro, un grande distretto dell’agroindustria. Per surgelare, oltre ai nostri, anche prodotti della Sicilia e della Campania. Trovo assai singolare che un investimento del genere non venga considerato strategico, è un tema che va avanti dallo scorso governo». Queste le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicureza energetica Gilberto Pichetto Fratin: «L’orizzonte temporale è legato anche all’attività di rafforzamento di quelle che sono le linee che portano da Sud a Nord. Noi – ha spiegato al riguardo ancora Pichetto Fratin – abbiamo ribaltato quello che era il quadro fino a pochi anni fa; ricevevamo il gas da Nord, dalla Russia, da Tarvisio e questo gas veniva consumato principalmente al Nord. Oggi riceviamo il gas da Sud e quindi riceviamo fortemente dall’Algeria, dalla Libia in parte e dal Tap che è quello dell’Azerbaijan. È chiaro che si sta ribaltando quello che era il quadro geopolitico precedente anche, in fin dei conti noi dovremmo, noi stiamo pensando e programmando un futuro nel quale il gas da Sud viene portato a Nord. Questo – ha concluso l’esponente del governo Meloni – impone un rafforzamento di quelle che sono le pipeline, i tubi, quindi parliamo di 2027-2028 come primo termine temporale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio