Parla calabrese la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi. È di Reggio Calabria l’avv. Fabio Schembri, che li segue sin dalla fase dibattimentale. Ed è reggino anche il giornalista Antonino Monteleone che, nella trasmissione “Inside” de “Le Iene,” andata in onda lo scorso 4 settembre, si è occupato della strage di Erba, alla ribalta della cronaca nazionale da anni.
È l’11 dicembre 2006. Nella corte di via Diaz, in un paesino di quindicimila anime della provincia di Como, si consuma un massacro. Sotto i fendenti di spranga e coltello, perdono la vita Raffaella Castagna, il figlio di 2 anni Youssef Marzouk, la nonna del piccolo Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Si salva, per una malformazione congenita alla carotide, Mario Frigerio, unico testimone oculare della strage. L’appartamento viene, poi, dato alle fiamme.
Olindo Romano e Rosa Bazzi, riconosciuti colpevoli degli omicidi da 26 giudici in tre gradi di giudizio, stanno scontando la pena dell’ergastolo. Adesso, dopo 17 anni, è attesa la decisione della Corte d’appello di Brescia sulle due istanze di revisione del processo presentate. Il primo a presentarla è stato il sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello di Milano, Cuno Tarfusser, che il prossimo 8 febbraio dovrà comparire davanti alla sezione disciplinare del Csm. Nelle scorse settimane, la Procura generale della Cassazione ha trasmesso, infatti, gli atti al Csm, chiedendo di giudicare l’operato del magistrato per le modalità con cui ha proposto la revisione. In base alla segnalazione della procuratrice generale milanese Francesca Nanni, Tarfusser avrebbe «violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio» e non si sarebbe attenuto al «documento organizzativo dell’ufficio».
L’altra richiesta di revisione è stata presentata alla fine di agosto dall’avv. Diego Soddu, tutore dei coniugi Romano. «La richiesta di revisione del sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser – afferma l’avv. Schembri – si fonda pure su tre consulenze della difesa. Anche la nostra revisione è pronta, ma abbiamo deciso di non presentarla, per evitare che rientrasse nella polemica interna che è scaturita. Stiamo valutando quando inoltrare la nostra richiesta».
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