La Procura di Locri ha chiuso le indagini preliminari relative all’indagine “Sua Sanità”, scattata nel maggio scorso nella Locride. Sono 11 gli indagati cui la Procura di piazza Fortugno, guidata da Giuseppe Casciaro, contesta a vario titolo e con modalità differenti diversi reati come la corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, la falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici ed altro, commessi a Locri e in altri comuni della provincia di Reggio tra il 2021 ed il 2022. Si tratta di Filippo Lascala, Antonio Bombara, Raffaele Antonio Argirò, Santo Gratteri, Paola Larone, Marco Zucco, Guido Zavettieri, Patrizia Panetta, Francesco Surace, Maria Erminia Pascale, Antonio Sotira. L’inchiesta era scaturita da una complessa indagine che si è sviluppata a seguito di un approfondimento investigativo eseguito dai militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Locri nei confronti di medici, avvocati, tecnici di laboratorio e altri pubblici ufficiali che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip territoriale di ben 90 indagati. Le indagini avrebbero consentito di svelare l’esistenza di un articolato sistema volto al rilascio di falsi certificati medici finalizzati, tra l’altro, a giustificare la mancata partecipazione ad udienze da parte di imputati di gravi reati, ad accedere a benefici assistenziali non dovuti o ad ottenere rimborsi assicurativi non spettanti, inabilità temporanee al servizio ovvero indebiti trasferimenti per motivi di studio e lavoro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio