Non ci sono solo le nuvole provenienti dall’Europa ma anche quelle locali che si stagliano sul porto di Gioia, spinte dalla netta contrapposizione apertasi tra l’AdSP e il Corap. L’ente guidato dall’ammiraglio Agostinelli ha infatti invitato il Consorzio regionale per lo sviluppo delle Attività produttive a trasferire entro 30 giorni la disponibilità delle aree ex Enel (pari a 97.68.53 ettari), destinatarie di un investimento di 10 milioni di euro del PNRR, finalizzati alla realizzazione di opere infrastrutturali di viabilità; altrimenti si vedrà costretto ad adire le vie legali sia per la riacquisizione delle aree, sia per il risarcimento dei danni consistenti nell’eventuale perdita del finanziamento Pnrr, sia ancora per la perdita delle occasioni di sviluppo del porto. Si tratta di un’area che, da anni, vede l’Authority in giudizio contro il Corap che, in seguito alla recente sentenza della Corte d’Appello, è stato riconosciuto proprietario, «ma niente altro è se non il mero intestatario». Si basa su questa considerazione la posizione che l’AdSp ha assunto nei confronti dello stesso Corap in base al parere, richiesto all’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Reggio Calabria, obbligatorio in caso di transazioni tra pubbliche amministrazioni. Se n’è discusso, ieri mattina, in una conferenza stampa convocata da Agostinelli, alla quale hanno presenziato anche i dirigenti Faraone, De Maria e l’avvocato Scarcella. In sostanza, per l’AdSp, anche alla luce delle statuizioni della Corte d’Appello, non vi sono elementi per sostenere che il Corap sia più che un intestatario meramente formale. Di conseguenza il Consorzio dovrà trasferire allo Stato la proprietà delle aree e all’AdSP la disponibilità delle aree stesse, già destinate ad infrastrutture portuali. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio