È cominciata ieri, dinnanzi al gup Flavia Cocimano, l’udienza preliminare a carico dei 14 indagati per il crollo della copertura dell’auditorium “Nicola Calipari” ubicato all’interno della sede del Consiglio regionale. Prima del rinvio al prossimo 28 novembre, c’è stato ieri il tempo per la costituzione delle parti, tra cui la Regione Calabria come parte civile. Gli indagati (rispetto ai trenta iniziali) per i quali i pm Andrea Sodani e Marco Campagnaro hanno chiesto il rinvio a giudizio sono: Giovanbattista Battaglia (Reggio, classe 1977), Giovandomenico Caridi (Reggio, 1955), Raffaele Campisi (Catanzaro, 1968), Alberto De Flammineis (Salerno, 1951), Ferdinando Ferraro (Laureana di Borrello, 1983), Emanuele Fiorino (Cosenza, 1939), Salvatore Laganà (Reggio, 1938), Michelino Roberto Lico (Vibo, 1964), Francesco Messineo (Salerno, 1936), Paolo Morabito (Reggio, 1955), Ubaldo Multari (Reggio, 1949), Daniele Naso (Tropea, 1986), Domenico Naso (Drapia, 1970) e Vincenzo Romeo (Montebello Jonico, 1952). Per gli inquirenti, che in fase di indagini preliminari si sono avvalsi di svariati consulenti tecnici incaricati della perizia sul crollo del tetto, i problemi sarebbero da collegare alle varie fasi di costruzione dell’auditorium e, in particolare, a quelle di copertura, realizzazione degli arredi e degli impianti speciali, realizzazione dell’impianto fotovoltaico e impermeabilizzazione della copertura stessa. Il crollo avvenne nel pomeriggio del 31 luglio 2020 a Palazzo Campanella: è venuto giù il tetto dell’auditorium spesso utilizzato per lo svolgimento di iniziative pubbliche. Soltanto il caso – e l’emergenza Covid – hanno voluto che la sala fosse vuota, altrimenti il bilancio sarebbe ben più pesante di un gravissimo danno certamente strutturale ma anche simbolico. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio