"Sul seminario arcivescovile, la Curia romana sappia che la città è nettamente contraria al trasferimento a Catanzaro". Lo scrive in una nota Candeloro Imbalzano, già assessore comunale, vicesindaco di Reggio Calabria ed ex consigliere regionale. L’ex amministratore interviene nella polemica nata dalla notizia del trasferimento del seminario dalla città dello stretto al capoluogo di regione. «Da oltre sei mesi - spiega Imbalzano - seguiamo con attenzione il rincorrersi di notizie a corrente alternata sulla paventata chiusura dello storico seminario arcivescovile “S. Pio X” di Reggio Calabria. E se comprendiamo il doveroso riserbo di tanti sacerdoti della nostra Arcidiocesi, contrari a una decisione che si vorrebbe far maturare e digerire lentamente sperando di renderla alla fine un fatto compiuto, è bene che le autorità ecclesiastiche deputate a una decisione sappiano bene che non solo Reggio, ma i fedeli dell’intera archidiocesi, oggi brillantemente guidata da monsignor Fortunato Morrone, respingono con forza questo strisciante tentativo, compresi eventuali “impulsi” superiori, anche in termini di “moral suasion” su alcuni dissenzienti vescovi calabresi, che contraddicono clamorosamente con la storia della Chiesa reggina e calabrese». «Intanto, rifuggendo da giri di parole a questo punto fuori luogo, ricordiamo- scrive l’ex consigliere regionale - che la Chiesa di Reggio, con San Paolo prima e subito dopo con Santo Stefano di Nicea – primo vescovo da lui nominato già duemila anni fa,- è stato il primo centro di diffusione del vangelo in Calabria, come ricordava Giovanni Paolo II° nella sua indimenticabile visita compiuta a Reggio il 7 ottobre 1984». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio