Gioia Tauro, una deroga per salvare il porto. Cresce il pressing sul governo in vista della manifestazione del 16 ottobre
Salvare Gioia Tauro. La “tempesta perfetta” si abbatterà sul porto dall’1 gennaio, mettendo a rischio investimenti, prospettive di sviluppo e almeno 4mila posti di lavoro, senza contare le perdite economiche e persino erariali. Tutto per l’ormai famigerata direttiva dell’Ue sulle emissioni che metterebbe in ginocchio l’infrastruttura gioiese e la sua leadership nel Mediterraneo, in favore dei porti del Nord Africa. Il livello della mobilitazione sta salendo negli ultimi giorni; a Gioia si prepara una mega-manifestazione per il 16 ottobre e cresce il pressing sul governo. L’obiettivo è Bruxelles. Il presidente dell’Autorità portuale, Andrea Agostinelli, ha chiesto alla delegazione calabrese dell’Europarlamento di sollecitare un confronto con le istituzioni europee, invitando poi il governo a chiedere all’Ue una moratoria. I margini di manovra sono comunque stretti e i tempi ancor di più. «La direttiva europea è la miccia che può innescare la bomba che la sinistra europea, con la compartecipazione dei Verdi, ha confezionato in Europa», accusano gli eurodeputati Carlo Fidanza e Denis Nesci (FdI-Ecr) che si dicono impegnati nel tentativo di «aprire uno spiraglio alle ragioni di una revisione». I due fanno quindi sapere da Strasburgo di aver chiesto al commissario europeo per i trasporti Adina Ioana Vălean e al commissario all’ambiente Maroš Šefčovič, attraverso una lettera e un’interrogazione parlamentare, di «riconsiderare una scelta economicamente e socialmente insostenibile». Del problema è stato investito, con una lettera, il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, «con l’auspicio – sottolineano Fidanza e Nesci – che nella prossima riunione del 5 ottobre nell’ambito del “Climate Change Committee” possa essere sollevata la questione che riguarda i porti di transhipment che rischiano di perdere la propria competitività, come Gioia Tauro». Pur riconoscendo al ministro «un margine ristretto vista la fase esecutiva alle porte», per i due eurodeputati sarebbe infine «di fondamentale importanza far inserire all'ordine del giorno della riunione del Consiglio europeo Ambiente del 16 ottobre il tema della normativa Ets». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria