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Così il broker cinese recuperò mezzo milione a Reggio Calabria

L’inchiesta romana sul riciclaggio. Il soldi poi sequestrati erano stati consegnati da Santo Flaviano

Andata e ritorno da Reggio Calabria per prelevare 500mila euro da riciclare. L’inchiesta “Fei chen” (denaro volante), coordinata dalla Dda di Roma, ha permesso agli inquirenti di confermare le ipotesi investigative sviluppate negli ultimi anni: la ‘ndrangheta (e non solo) usa broker cinesi per riciclare parte degli enormi proventi del narcotraffico. Due sono i calabresi che sono rimasti coinvolti nell’operazione dell’antimafia romana. Si tratta di Santo Flaviano di Reggio Calabria e Rizieri Cua di Natile di Careri, nella Locride. Seguendo in viaggio da Roma del presunto broker Zheng Wen Kui, gli uomini della Guardia di finanza giungono fino a Reggio, dove a individuano Flaviano e a sequestrano i 500mila euro.
«Il 5 febbraio 2021 – si legge nell’ordinanza del gip romano - l’attività di intercettazione ambientale consentiva di registrare alcuni messaggi vocali (scambiati attraverso l’utilizzo di applicazioni telematiche non intercettate) intercorsi tra l’indagato Zheng Wen Kui ed un uomo non ancora identificato… Il colloquio evidenziava che la somma di cui si parlava era equivalente a “un milione” di euro e doveva essere prelevata direttamente da Zheng Wen Kui ... L’interlocutore mostrava perplessità sull’opportunità di consegnare in un’unica soluzione, ritenendo più sicuro procedere in due soluzioni al fine di garantirsi maggiori cautele in caso di intervento delle forze dell’ordine».

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