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Firmato a Reggio Calabria il protocollo di legalità per la realizzazione del «Museo del Mare». Piantedosi: riunione proficua

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha firmato in prefettura il protocollo d’intesa per accompagnare la realizzazione del Museo del Mare di Reggio Calabria e impedire le infiltrazioni mafiose nei lavori. Il progetto è stato firmato oltre dieci anni fa dallo studio londinese di Zaha Hadid architects, l’archistar iraniana scomparsa. L’avveniristico progetto, a parere degli esperti, che sorgerà alla foce del torrente Libertà, a ridosso dell’area portuale, nell’idea originaria di Zaha Hadid, rappresenterà, come i Bronzi di Riace, uno dei 'marcatori' più positivi dell’area metropolitana reggina. L’opera, dopo alcuni rinvii per mancanza di finanziamento, era stata inclusa dal governo Draghi tra i 14 investimenti strategici per la rinascita del Paese. Grazie a questa decisione, i finanziamenti, che ammontavano a 53 milioni di euro, sono stati rimpinguati fino a raggiungere complessivamente 113 milioni di euro, con l’apporto del PNRR e del PON Metro plus 2021-2027. Il progetto prevede la realizzazione di due edifici, il Centro polifunzionale e il Museo del Mare.
Il documento firmato oggi in prefettura, nei suoi punti salienti, impone di stipulare contratti e subcontratti esclusivamente con soggetti iscritti nelle «white list» o nell’anagrafe antimafia degli esecutori e prevede apposite condizioni risolutive in caso di successiva interdettiva. Prevede, inoltre, la possibilità di chiedere ad Ance Reggio Calabria di accedere alla Banca Dati Nazionale Unica della Documentazione Antimafia.

«È stata una riunione molto proficua - ha detto al termine il ministro Piantedosi - con un’analisi non banale, a cui ho voluto dedicare attenzione anche per dare un segnale di presenza delle strutture del governo centrale all’importanza di Reggio e della Calabria nella sua interezza». «È stata una discussione proficua -ha aggiunto - abbiamo affrontato problemi molto seri, ci siamo concentrati sui tanti problemi che affliggono questo territorio, che vanno anche dal fatto di essere territorio di primo ingresso dei migranti. Problema che la Calabria e Reggio stanno affrontando con dignità collaborazione, equilibrio, con un grande contributo al sistema nazionale. Ho assicurato che ci sarà sempre l'attenzione del ministero dell’Interno e del governo per fare in modo che anche la prossima organizzazione logistica e di destinazione dlele risorse tenga conto di questo particolare aggravio». Nel corso del Comitato, ha spiegato Piantedosi, è stata anche fatta un’analisi «dei fenomeni che ruotano intorno alla presenza della 'ndrangheta, abbiano registrato il proficuo livello di attività, degli importanti risultati, basti considerare le ingenti quantità di sequestri di droga nel porto di Gioia Tauro, uno tra i primi hub di ingresso. Abbiamo sviluppato una riflessione su quelli che possono essere gli adeguamenti degli organici delle forze di polizia, nella logica di prendere atto di una esigenza di rinnovato adeguamento in relazione alla molteplicità di questi versanti di impegno ivi compreso quello di altri fenomeni come il degrado urbano. Un interesse a tutto campo, dunque, che non si ferma qui».

Il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, ha presentato i contenuti del protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori di realizzazione del «Museo del Mare» della città firmato oggi alla presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineandone la grande importanza. «Ha richiesto una certa gestazione - ha detto - ma si tratta di uno strumento finalizzato affinchè le opere siano realizzate nel massimo rispetto della legalità, quindi senza l’apporto di imprese direttamente o indirettamente legate alla 'ndrangheta. Un punto importante - ha proseguito Mariani - riguarda la vigilanza, e non solo le ditte appaltatrici, ma anche le possibili illecite interferenze, ad esempio eventuali richieste estorsive che richiedono l’obbligo di denuncia da parte di chi le subisce, pena la rescissione dei contratti».

Con questo procollo, inoltre, la ditta Cobar, che realizzerà il progetto, si impegna, ad acquisire l’espressa accettazione, da parte di ciascuna società o impresa affidataria e subaffidataria, dell’obbligo di denunciare all’Autorità Giudiziaria o agli organi di polizia qualsiasi interferenza illecita, «in qualsiasi forma essa si manifesti». E’ un onore e una responsabilità contribuire allo sviluppo di Reggio Calabria e del Sud d’Italia con la costruzione di un’opera ambiziosa come il Museo del Mare» commenta Vito Matteo Barozzi. «Riteniamo che il protocollo per la legalità possa rappresentare un alleato fondamentale per affrontare questa prova».
«La prevenzione - ha detto il titolare della ditta pugliese - di fronte a un’opera di questa portata diventa un fattore fondamentale. Creare un tracciamento puntuale e una rete di controlli rigorosi in ogni fase dei lavori può risultare decisivo per abbattere qualunque ostacolo che possa condizionare o rallentare il normale svolgimento delle attività imprenditoriali. Il protocollo - ha aggiunto - prevede un dialogo costante con le istituzioni e con Ance Calabria e può diventare un modello virtuoso e una esperienza pilota da replicare anche in altri cantieri. Uno strumento con cui rafforzare e rassicurare chi vuole investire e lavorare al Sud, creando ricchezza in maniera sana e trasparente, senza che nessuno possa offendere o limitare il principio della libertà di impresa e di mercato».

Soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo, è stata anche espressa dal sindaco facente funzione Paolo Brunetti: “Questa è la prima esperienza di una grande opera che finanziamo con due linee di intervento con Pnrr e Pon Metro. Da parte nostra c’è tutto l’interesse ad iniziare i lavori, ma soprattutto a completarli. Ci sono troppe esperienze, sul nostro territorio, di opere iniziate con tutti i buoni propositi, e poi non completate. Purtroppo Reggio Calabria ha molta esperienza in questo senso, molte dovute soprattutto a ditte che hanno subito interdittive antimafia senza aver potuto continuare il lavoro. Quindi ben venga questo protocollo”.

“Cercheremo di dare il nostro contributo – ha aggiunto Brunetti - seguendo costantemente ogni passaggio. Il Comune farà la sua parte. La raccomandazione che facciamo è che nessuno si sogni, anche tra i nostri dipendenti, di essere ‘leggero’ nei confronti di questa opera. Sono orgoglio di aver apposto la firma e sono sicuro che anche per altre attività di questo genere, per la mole di risorse che stanno arrivando, anche grazie all’intercessione del prefetto, si possa ripetere questo tipo di protocollo”.

Alla cerimonia ha preso parte anche il sindaco facente funzioni della Città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace e il consigliere comunale, delegato al Museo del Mare, Carmelo Romeo che ha dichiarato: “Oggi compiamo è un altro passo importante verso la costruzione del Museo del mare, quest’opera tanto attesa dalla nostra città e dalla regione. In questi mesi abbiamo continuato a lavorare sia come Amministrazione comunale, sia con lo studio di progettazione Zaha Hadid, stiamo procedendo a fare tutte le verifiche, sia a mare che a terra, stiamo entrando nelle aree dove sorgerà fisicamente il Museo del mare”.

“In questo mese di ottobre – ha evidenziato Romeo - chiuderemo anche la conferenza dei servizi e faremo quella decisoria, dopo averla avviata a luglio, raccogliendo tutte quelle che sono le indicazioni dei vari soggetti che partecipano a quest’opera”. “Stiamo andando molto bene – ha aggiunto - e siamo fiduciosi che riusciremo a far partire il cantiere, per quello che riguarda il lotto zero, quindi la delimitazione delle aree, già a fine anno, massimo inizio anno nuovo. Si tratta di un’opera straordinaria che comprenderà quattro macro aree: una sarà l’acquario, un’altra che sarà l’auditorium, con tutti servizi annessi ristoranti, bar; e poi – ha concluso - ci saranno le aree espositive, con un museo permanente, e una zona per le mostre temporanee”. Insieme ai rappresentanti di Palazzo San Giorgio era presente, inoltre, il dirigente comunale ai Lavori pubblici, Francesco Barreca.

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