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Ancora sbarchi a Roccella: arrivati 49 migranti, tra loro una donna incinta e 7 bambini

Favoriti dal mare ancora navigabile anche dalle piccole imbarcazioni e, soprattutto, dal meteo estivo che quest’anno, in particolare in Calabria lungo la costa ionica, sembra non voler finire mai, al Porto di Roccella, una sorta, ormai, di “Lampedusa della Calabria”, proseguono a ritmo sostenuto gli sbarchi di migranti provenienti dalla cosiddetta “rotta turca”. Una “rotta”, questa, in tema d’immigrazione irregolare e illegale, ormai consolidata ed a tutto vantaggio, soprattutto economico, dei trafficanti di esseri umani che in Turchia da anni, senza che nessuno si preoccupi di individuare e arrestare, hanno in mano il milionario business dell’immigrazione clandestina dietro il quale, con molta probabilità, si celerebbero altri grossi interessi di “apparati” deviati o meno dello Stato turco.

Dopo, comunque, l’arrivo, nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, di 86 profughi provenienti dal Pakistan e dal Kurdistan (ma questi “migranti” da quale guerra scappano via?), all’ora di pranzo di oggi nello scalo portuale reggino sono giunti altri 49 profughi provenienti da Iran, Iraq e Kazakistan. Tra i 49 migranti ci sono 35 uomini, 7 donne di cui una in avanzato stato di gravidanza e 7 bambini con un’età tra 3 e 10 anni.
Pure stavolta i migranti sono approdati a Roccella a seguito di una articolata operazione di soccorso in mare compiuta dai militari della Guardia Costiera roccellese diretta dal tenente di vascello, Daniele Ticconi. Con l’evento migratorio di oggi è salito a ben 51 il numero degli sbarchi che finora si sono verificati in questi primi dieci mesi del 2023 nel solo Porto di Roccella, per un totale di circa quattromilacinquecento persone sbarcate in Calabria.

Al momento dell’individuazione in mare da parte dei militari della Guardia Costiera, i migranti si trovavano a bordo di una piccola barca a vela individuata ad alcune decine di miglia di distanza dalla costa della Calabria. L’imbarcazione con a bordo i migranti, secondo quanto raccontato da alcuni profughi, sarebbe partita lunedì scorso dalle coste della Turchia, in prossimità del porto di Izmir ossia dallo scalo marittimo turco dove, da oltre tre anni a questa parte, spesso (in alcuni periodi dell’anno si verificano anche 2-3 “partenze” a settimana) e con estrema facilità prendono il largo piccole imbarcazioni a vela con a bordo decine e decine di migranti di ogni età e di varie nazionalità e che prima di imbarcarsi “versano” ai trafficanti di uomini migliaia e migliaia di euro a testa.

Dopo un primo controllo da parte delle forze dell’ordine e del personale sanitario, i migranti, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, poco dopo lo sbarco sono stati temporaneamente sistemati nella tensostruttura portuale gestita dalla Croce Rossa, dalla Protezione Civile comunale da una equipe di Medici senza frontiere.

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