Si è concluso con 5 condanne a un totale di 41 anni di reclusione, e 10 assoluzioni il processo d’appello del filone in ordinario seguito all’operazione antimafia “Banco Nuovo - Cumps”. Ieri pomeriggio la Corte d’appello di Reggio Calabria (presidente Alfredo Sicuro, consiglieri Elisabetta Palumbo e Giuseppe Perri), in parziale riforma della sentenza emessa il 5 novembre 2020 dal Tribunale di Locri, ha rideterminato la pena inflitta all’imputato Annunziato Alati in complessivi 18 anni di reclusione e 12 mila e 500 euro di multa, pur assolvendolo da due reati in contestazione. Altre condanne rideterminate sono quelle di Giuseppe Alati (11 anni) e Pietro Alati (3 anni e 6 mesi). Confermate le condanne di Pasqualino Rodà, (3 anni) e Paolino Tripodi (5 anni e 6 mesi). Assolto Giuseppe Benavoli, per il quale la Procura aveva proposto appello, anche da un capo di imputazione per il quale il sostituto pg aveva concluso per la prescrizione, laddove, invece, la difesa, composta dagli avvocati Angelica Commisso e Sandro Furfaro, ha insistito nell’indicare l’insussistenza di elementi a carico dell’imputato, che sul punto ha avuto riconosciuta la formula “per non aver commesso il fatto”. Confermate le assoluzioni di Gianfranco Mancuso, Carmelo Morabito, Luigi Palumbo, Sebastiano Profazio, Silvestro Toscano, Antonino Vitale, Leo Zappia, Stefano Benavoli e Daniele Nucera, contro i quali aveva proposto appello la Procura generale, sostenendo la sussistenza di prove da rivalutare rispetto alla decisione del primo grado, che aveva assolto gli imputati dai reati contestati. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio