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Porti, anche i rimorchiatori contro le distorsioni dell’Ets. La norma Ue e il “rischio collasso” per Gioia Tauro

Nuovi calcoli sul surchage causato dalla tassazione sulle emissioni. «Ci sono segnali che indicano che una deviazione del traffico marittimo sta già avvenendo»

Tutti contro le distorsioni dell’Ets. Mentre la Commissione Europea mette nero su bianco che «le pratiche evasive saranno attentamente monitorate dalla Commissione» e «ove opportuno» saranno proposte «ulteriori misure per affrontare» i rischi di delocalizzazione delle attività di transhipment verso il Nord Africa (fatte salve già le correzioni su Port Said e Tanger Med) che penalizzerebbero prima di tutto Gioia Tauro, si fa sentire anche l’Eta (European Tugowners Association) che cura gli interessi di proprietari e operatori dei rimorchiatori che servono le navi che fanno scalo nei porti costieri europei. «Eta sostiene pienamente l’inclusione di Tanger Med e East Port Said nell’elenco dei porti vicini di trasbordo di container poiché soddisfano le condizioni della clausola e, in caso contrario, questi porti potrebbero ottenere un vantaggio competitivo che avrebbe un impatto negativo sui terminali europei», affermano dall’associazione. Che però avverte: ci sono già segnali che indicano che «una deviazione del traffico marittimo sta già avvenendo», non solo a Tanger Med e East Port Said, ma anche in altri porti. Preoccupazioni già manifestate, più di un mese fa, da Assoporti secondo cui «Gioia Tauro rischia di perdere fino al 40% dei traffici di container».

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