Nuovi sviluppi nel caso della piccola nata nel 2007 agli ospedali Riuniti con gravi lesioni irreversibili a causa di un’accertata – in sede giudiziaria – colpa medica. Sulla vicenda, infatti, è tornata ad esprimersi la Corte dei Conti, che ha condannato due medici – dopo una prima pronuncia su una somma parziale – al pagamento complessivo di oltre un milione e mezzo a titolo di risarcimento del danno erariale che avrebbe cagionato con la loro condotta.
La vicenda risale al 7 maggio del 2007, maggio, quand’è nata la piccola nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. Secondo i giudici contabili, che già in precedenza si sono espressi nel merito della vicenda, «se entrambi i sanitari coinvolti avessero adottato il comportamento alternativo esigibile dalla gravità del caso, l’evento che ha portato la piccola a nascere in condizioni di asfissia pallida non si sarebbe verificato». Rilevata, dunque, una grave colpa medica, i due medici erano già stati condannati, anche in sede d’appello contabile, al risarcimento di 573.579,80 euro, somma derivante dalla provvisionale in danno dell’azienda ospedaliera decisa dal Tribunale in sede penale. Successivamente, però, i genitori della piccola e l’ospedale hanno raggiunto un accordo transattivo - che ha chiuso l’azione civile - per il pagamento del risarcimento di 1 milioni 830mila euro. Da qui la seconda azione della magistratura contabile, per la contestazione del successivo ulteriore danno erariale a carico dei due professionisti, che adesso sono stati condannati a conclusione del primo grado di giudizio dalla sezione giurisdizionale.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio
Caricamento commenti
Commenta la notizia