Reggio

Venerdì 22 Novembre 2024

Operazione Garden a Reggio: microspie, talpe e mangiate di ’ndrangheta nel giardino di Matteo Perla

“Garden” hanno chiamato l’operazione. E non pensano certo a quello dell’Eden gli investigatori, interessati al ben più prosaico “giardino” di Matteo Perla, in contrada Lagani, descritto dalla Dda come «luogo di incontro e riunioni tra gli associati, di celebrazione di cerimonie di affiliazione e delle cosiddette mangiate mafiose». Come un oracolo Un capitolo dell’ordinanza sfociata all’alba di martedì in 26 arresti (in tutto 27 le misure cautelari) che hanno colpito al cuore il clan Borghetto-Latella è dedicato a questo luogo non tanto ameno. Matteo Perla, 61 anni, conosciuto da tutti come “Giorgio”, secondo gli inquirenti farebbe parte della cosca. E proprio il “giardino” di Perla sarebbe «in uso agli accoscati, anche in occasione della dazione agli indagati del provento estorsivo», annota la Procura antimafia. Conferme in questo senso arriverebbero dalle intercettazioni successive al ritrovamento di una microspia piazzata dagli inquirenti. La preoccupazione è indirizzata a cosa gli investigatori possano aver captato. A partire da una “mangiata” di qualche tempo prima, quando evidentemente la “cimice” non era stata scoperta («Io... ogni due mesi faccio la pulizia là sotto, è capitato stamattina tipo di fare… e ho preso…»). In tanti, troppi, avevano partecipato a quella riunione. E forse si era parlato assai: «Vabbè non penso da allora, da quando sono venuti e abbiamo mangiato L’anno scorso tutti…». Il pensiero va a Cosimo Borghetto, il capo, «che era solito – osservano gli inquirenti – parlare troppo soprattutto nella zona della porcilaia: “Qualche discorsetto l’ha fatto pure lui là nei maiali, sempre che parla è lui”». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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