«Per noi la domenica è occasione di sport e fratellanza con altre realtà sportive, e non vogliamo che si creino situazioni di scontro tra atleti e dirigenti. Facciamo tanti sacrifici per onorare questo campionato e pretendiamo considerazione e rispetto. Crediamo che l’attività sportiva sia un fondamentale veicolo di promozione sociale. Così facendo molte realtà minori perderanno stimoli ed entusiasmo e queste categorie, di conseguenza, spariranno». È l’amara conclusione di un comunicato stampa diffuso dall’Asd “Città di Siderno” che milita nel girone “E” del campionato di calcio di seconda categoria, a seguito dell’aggressione ai danni di un proprio tesserato. Il sodalizio presieduto da Giuseppe Ascioti, infatti, ha denunciato quanto accaduto domenica pomeriggio al termine della partita disputata sul campo dello Sport Palmi, terminata per la cronaca 2-2 dopo che il “Città di Siderno” si era trovato in vantaggio per 2-0. L’intervallo tra il primo e il secondo tempo si era protratto per oltre dieci minuti, in quanto «l’arbitro tardava a rientrare in campo. Pare – scrivono i dirigenti biancazzurri - fosse stato trattenuto negli spogliatoi dai dirigenti locali per oltre dieci minuti per motivazioni a noi sconosciute». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio