Nessuna sospensione della delibera di approvazione del bilancio di previsione e del documento unico di programmazione. Il Tar non ha concesso la sospensione richiesta dal centrodestra, provvedimento che in caso di accoglimento avrebbe comportato una rivisitazione generale degli obiettivi e degli adempimenti contabili di Palazzo San Giorgio, oltre che importanti conseguenze dal punto di vista politico. Sembra essere proprio questo ultimo passaggio che ha pesato sulla decisione dei giudici amministrativi reggini sul ricorso che era stato presentato dai consiglieri Antonino Minicuci, Mario Cardia, contro il Comune che si era costituito con il legale Gaetano Callipo chiedendo il rigetto della domanda. E in effetti nell’ordinanza i magistrati del Tar scrivono che «ritenuto che le censure poste a base del gravame debbano essere adeguatamente approfondite nella più appropriata sede di merito e l’insussistenza del periculum in mora, atteso che, nel bilanciamento degli interessi in gioco, rispetto al pregiudizio genericamente invocato dai ricorrenti, deve ritenersi piuttosto prevalente l’interesse pubblico a non pregiudicare il prosieguo delle attività amministrative finalizzate alla coerente gestione economico-finanziaria del Comune resistente». In altre parole la cosa migliore è attendere una definizione nel merito e complessiva della vicenda piuttosto che bloccare l’attività amministrativa con un provvedimento provvisorio e poi dover tornare indietro. Ancora non c’è la data di trattazione nel merito che sarà fissata a breve ma sicuramente il primo punto è andato all’amministrazione in carica di centrosinistra che in questo modo blinda il bilancio almeno fino alla fine dell’anno in corso. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio