Siamo alle battute finali. Il progetto per fare del Monastero della visitazione un museo civico deve percorrere solo l'ultimo tratto, mentre i lavori realizzati per il 90% dovrebbero essere in dirittura d’arrivo, il Comune ha approvato in Giunta la progettazione definitiva dell’allestimento e degli arredi. Intervento da 500 mila euro che attinge le risorse finanziarie al Por Fesr/Fse.
L’idea progettuale parte dal una trattazione ottimale del patrimonio museale in senso estetico, percettivo e comunicativo per giungere alla divulgazione dei contenuti scientifici e culturali.
Il criterio di scelta di elementi di arredo ai toni neutri e della linee pulite e funzionali consente di dare una maggiore versatilità, aprendo la possibilità di poter collocare ed utilizzare gli arredi anche in altri spazi della struttura. A questi si accostano poi elementi colorati dalle forme più particolari che conferiscono agli ambienti un carattere riconoscibile basato sul contrasto tra il contenitore storico e il nuovo uso contemporaneo.
La struttura dell’ex Monastero è stata realizzata nella seconda metà dell’800 sulla via Reggio Campi, in posizione dominante sulla parte alta della città, un complesso monumentale di grande impatto architettonico ed urbanistico. Una struttura a cui la città si collega attraverso il tratto finale compreso di ascensore del tapis roulant.
L’idea di fondo che ha portato a pensare ad un nuovo polo museale è quella di “raccogliere” nell’immobile che domina dall’alto la città tante testimonianze oggi “sparse” in diversi siti del territorio e rendere fruibili in un grande contenitore di raccolte, volumi, reperti ma anche un polo congressuale. Anzi l’amministrazione in alcune epoche non ha escluso l’ipotesi di un “trasferimento” della Pinacoteca. L’intervento di restauro è stato impostato con un approccio fortemente conservativo. Per garantire la massima longevità del bene la progettazione è stata preceduta da un attento studio delle consistenze materiche e delle condizioni di conservazione. Intanto si procede con quest’altro step che, spiega l’assessore comunale alla Cultura, Irene Calabrò «procederà in parallelo all’ultima tranche dei lavori. Fondi regionali con cui iniziare l’allestimento anche attraverso servizi. Arredi destinati agli uffici, alla sala conferenze e alle attrezzature di servizio al museo e alla sua fruibilità». E la multimedialità diventa protagonista. «Sono previsti dei totem – prosegue l’assessore Calabrò – audioguide, lis. Sia beni che servizi. Un inizio. Lo sblocco con il completamento del piano terra ci ha fatto imprimere un accelerata iniziando a riempire non solo di contenuti, il Comitato scientifico ha già un’idea di massima di quello che sarà il percorso espositivo ma anche di riempirlo fisicamente. Si procede per step perchè lo spazio interno è ampio, abbiamo intercettato diversi canali di finanziamento per procedere a tutto l’allestimento interno e questa è una prima fase».
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