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Cimitero di Locri, l’opposizione annuncia: «La gestione privata è illegittima, consegniamo gli atti alla Procura»

«Già con la crisi economica generale è diventato complicato vivere: da qualche tempo a Locri non si può più nemmeno morire». La battuta del capogruppo di “Storia e Progresso per Locri” Ugo Passafaro, pronunciata durante la conferenza stampa dei gruppi di opposizione in consiglio comunale sulla vicenda del cimitero cittadino, sembra riassumere in maniera efficace quello che è un sentire comune di una larga fetta dell’opinione pubblica cittadina.
Un incontro con gli organi d’informazione aperto tenuto ieri mattina nella sala consiliare dal titolo gattopardesco “Cimitero cittadino: tutto cambia per non cambiare nulla…” e concluso preannunciando l’invio di tutti gli atti a esso riconducibili alla Procura della Repubblica.
Presenti tutti e cinque i consiglieri di minoranza, ha aperto i lavori il capogruppo di “ConSenso Civico per Locri” Raffaele Sainato, già vicesindaco fino al 2020 «quando – ha chiarito ancora una volta – si pensò di ricorrere a un project financing ma solo per l’ampliamento del cimitero cittadino, vista la penuria di posti, e non di dare in gestione la parte esistente. E invece – ha proseguito – negli anni successivi quando non ero più in Giunta hanno firmato una convenzione col consorzio Caes illegittima perché priva della progettazione definitiva, dando la possibilità allo stesso di gestire il cimitero esistente e di cambiare i contenuti in corso d’opera. Ciò al solo vantaggio di un consorzio che, si badi bene, non è una società di progetto definitiva e quindi, oltre alla certezza delle regole mancano anche le garanzie bancarie e patrimoniali di chi, di fatto, ha avuto in concessione il cimitero cittadino per 22 anni».

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