Per anni è stato il punto di riferimento di chi cerca riparo e ascolto. Dal 2005 ha accolto, ospitato, confortato centinaia di persone, gli invisibili, quelli che vivono, o meglio sopravvivono ai margini. Il centro di accoglienza di via Pio XI, che porta il nome di Padre Gaetano Catanoso ha chiuso, nel silenzio. La struttura gestita dalla Chiesa reggina ha sospeso le sue attività. Una scelta “imposta” dalla normativa che detta criteri sempre più rigorosi e da una struttura che ha bisogno di interventi. Così prima che arrivi la disposizione da parte delle istituzioni, la Chiesa ha preferito interrompere le attività puntando sull’accoglienza diffusa. In attesa di avviare gli interventi strutturali necessari. Certo ancora non si sa quando saranno avviati. Al momento l’unica cosa certa è che i cancelli restano chiusi per chi la sera veniva a cercare un pasto caldo e un tetto. Sarà una parentesi in attesa di provvedere alla riqualificazione dei locali, o come spesso avviene in riva allo Stretto una situazione momentanea finisce per diventare definitiva. Certo la scelta dei tempi non è stata dettata dal caso. Infatti la struttura di accoglienza di via Pio XI ha chiuso i cancelli in concomitanza, o quasi, con l’attivazione da parte del Comune di un servizio che in via Vecchia Cimitero, nell’area di Condera ha istituito un centro con quindici posti letto. I locali di quella che era una scuola diventa un presidio di ospitalità. Come dire il passaggio di consegne è avvenuto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio