Arresti a Rosarno, le minacce all’ex moglie di Arena che decide di denunciare: «Per te è pronta la ruspa»
Nelle carte dell’inchiesta che ieri mattina ha portato all’arresto di Domenico e Rosario Arena, padre e figlio, ci sono le minacce subìte dall’ex moglie di quest’ultimo che si è rivolta ai pm della Dda di Reggio Calabria a cui ha raccontato le angherie subìte dalla famiglia del marito dopo che ha deciso di interrompere la loro relazione. La donna ha spiegato di essersi sposata con Arena sotto costrizione; ha riferito, infatti, di essere stata prelevata con la forza all’uscita della scuola superiore, all’età di 15 anni (quindi nel 1999), indicando gli autori dell’azione violenta in Arena e altri cinque ragazzi (tra cui il fratello Biagio); di essere stata portata in una casetta di campagna per tre giorni e di essere stata costretta a riprendere la relazione che aveva avuto in precedenza con lui. La vita matrimoniale è stata poi improntata a pressioni psicologiche continue, in quanto il suocero e il marito pretendevano che lei, come le altre nuore, prendesse parte attiva agli affari illeciti della famiglia, tra cui il traffico di stupefacenti, e che avesse con il suocero atteggiamenti sessuali promiscui e confidenziali. Ciò che l’ha spinta a rendere dichiarazioni all’Autorità giudiziaria è stato il timore di subire azioni violente a seguito della scarcerazione del suocero e del marito. Ha spiegato, infatti, di aver ricevuto dei messaggi da parte del marito, quando era ancora detenuto, tramite i due figli minori; in particolare questi le aveva mandato a dire che una volta scarcerato «avrebbe sistemato tutto». Agghiaccianti le parole, riportate dalla donna, utilizzate dal suocero e dal marito, nonché dalla cognata Angela, nel corso della vita matrimoniale per ammonirla circa le conseguenze di una sua eventuale ribellione alle regole familiari: «Per te è già pronta la ruspa», espressione riferita all’occultamento del cadavere mediante seppellimento. Significativo è poi l’epiteto di «pentita» con cui il marito l’aveva spesso appellata. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio