L'insediamento di mons. Giuseppe Alberti, nuovo vescovo di Oppido-Palmi: "Calabria terra aspra, ma che ha tanto di buono"
“La Chiesa opera dentro il tessuto vivo delle comunità. Questo è un impegno difficile ma proficuo, che necessita della collaborazione di tutti. Già da adesso vi ringrazio per quanto insieme riusciremo a costruire”. Questo il messaggio consegnato da sua eccellenza monsignor Giuseppe Alberti durante l’incontro di questa mattina con i sindaci e le autorità del territorio della Piana. Il nuovo vescovo della diocesi di Oppido Mamertina - Palmi, all’interno della Casa del Laicato di Gioia Tauro, ha ricevuto il saluto degli organi di governo del territorio, dei rappresentanti politico-istituzionali regionali e locali, delle forze dell’ordine e sei primi cittadini. Ad introdurre gli interventi istituzionali il vicario episcopale don Pino Demasi. “Monsignor Alberti - ha scandito quest’ultimo - ha scelto di immergersi da subito nei problemi di questa terra per dire che la chiesa è accanto alle speranze e alle difficoltà della comunità”. Per i sindaci della Piana ha preso la parola il presidente dell’associazione “Città degli Ulivi” Giuseppe Zampogna. “Sua Eccellenza - ha affermato - lei arriva su questo territorio in un frangente travagliato, ma siamo certi che saprà guidare con lungimiranza questa comunità nel futuro. La attende un immane lavoro in questa terra dilaniata che, però, è anche scrigno di straordinaria storia ed enorme cultura. Una terra ricca di valori. La nostra gente è innamorata delle proprie origini ed ed è solidale. A lei il compito di canalizzare questo impegno. Noi abbiamo il dovere di supportarla. E a riguardo c’è la nostra piena e incondizionata disponibilità. Lavoro, servizi, legalità sono temi urgenti. Insieme possiamo costruire percorsi di crescita”. Di importanza “del lavoro sinergico” ha parlato anche la vicaria del prefetto, Stefania Caracciolo. Quindi l’intervento del vescovo Giuseppe Alberti. “Per me è il primo giorno qui e mi sento coinvolto emotivamente nel muovere i primi passi in questa realtà che già sento mia. - ha detto -. Grazie per la vostra disponibilità e la vostra presenza. Quando sono arrivato a Lamezia ho baciato la terra come da esempio di san Giovanni Paolo II. Una terra aspra che però ha tanto di buono. Come l’arancia: tolta la buccia c’è una polpa saporita e nutriente. La chiesa ha una funzione religiosa che però si traduce anche in esperienze comunitarie significative. La capacità di collaborazione tra le energie di tutti è fondamentale e noi non possiamo non essere anche parte propositiva. Ho questa responsabilità, ma non mi sento da solo. Avere il coraggio di entrare dentro la realtà può avere la sua fatica ma ha la sua fecondità. L’atteggiamento natalizio è quello di chi non rimane fuori ma entra nel cuore delle cose. Grazie per la presenza e per le cose che prossimamente faremo insieme”. La mattinata del vescovo è iniziata con una visita al Porto di Gioia Tauro per un saluto ai dirigenti e ai dipendenti dello scalo. Alle 17 si è tenuta la celebrazione eucaristica all’interno della Cattedrale di Oppido Mamertina.