Un epilogo temuto da anni dagli operatori del settore. L’annuncio dei licenziamenti da parte delle cooperative non può dirsi un fulmine a ciel sereno. Dopo 8 anni di ricoveri bloccati e 30 anni di richieste di riorganizzazione del settore senza riposte il sistema è imploso. Un fallimento per tutti. Usb e Coolap chiedono risposte per il futuro di questi 100 operatori e annunciano battaglia. La vertenza della psichiatria è un’emergenza. Per questo viene lanciato l’ennesimo appello alla Prefettura. «Gli allarmi relativi a una situazione ormai prossima al collasso non sono serviti a nulla e la soluzione al problema, per nulla complicata da trovare, è diventata un miraggio a causa della volontà politica regionale – incalzano i rappresentanti delle due sigle – . Se poi siamo di fronte a una volontà mancata o bensì a una precisa e cinica strategia lo scopriremo presto, quando vedremo dove verranno ricollocati gli attuali pazienti e se anche questi andranno a ingrassare strutture extra-provinciali che, lontanissime dall’idea di piccole comunità di assistenza, stanno diventando sempre più nuovi maxi manicomi. Abbiamo chiesto un incontro urgente in Prefettura per capire se ci sono ancora margini per salvare il salvabile. In ogni caso c’è da definire il futuro di 100 lavoratori che, dopo oltre 30 anni di servizio, rischiano di finire in mezzo a una strada e di altrettanti pazienti che, come se non fossero sufficienti le loro problematiche, a gennaio rischiano di essere sballottati chissà dove». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio