Mattinata da far-west il 13 ottobre scorso a Ravagnese, il popolare quartiere della periferia sud della città teatro del ferimento di Carmelo Gioele Mangiola. La ricostruzione della sparatoria, come emerge dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Francesca Mesto a carico del 50enne Emilio Minniti, e del secondo indagato, un 44enne di Reggio ancora oggi irreperibile, fa leva non solo sull'attività investigativa della Guardia di Finanza ma anche sul racconto-denuncia della parte offesa. Di Carmelo Gioele Mangiola che appena colpito con un paio di colpi di pistola calibro 7,65 «al volto e al collo», ancora sanguinante e con gli occhi sbarrati dal terrore per l'agguato appena subito, ha incrociato una pattuglia delle Fiamme gialle a cui ha invocato aiuto e protezione. Agli stessi militari che l'hanno trasportato con il proprio mezzo al Grande ospedale metropolitano ha indicato subito i nomi di chi ha sparato, «l'identità dei suoi aggressori, nonché del mandante dell'atto delittuoso».
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