Tutt'altro che un'udienza tecnica quella in programma il 22 dicembre per il processo con rito abbreviato “Nuova linea”. Dopo le controrepliche dei Pubblici ministeri, che non solo hanno ribadito il grave quadro accusatorio ma hanno rilanciato passo dopo passo ad ogni singola contestazione rispetto alle principali arringhe dei difensori, si prospetta un ritorno sugli scranni delle difese di più di un penalista impegnato nel processo con rito abbreviato. D'altro canto sono numerosi i temi d'accusa affrontati e sviscerati davanti al Giudice dell'udienza preliminare Margherita Berardi, con la requisitoria della Procura antimafia conclusasi all'insegna dell'inesorabile pugno di ferro. Tenuto conto della riduzione di un terzo dell'ipotetica pena per la scelta del rito abbreviato, anche con richieste di condanne pesanti come un macigno, tra cui spiccano le 4 condanne a 20 di reclusione nei confronti dei presunti capi dell'organizzazione che scorrazzava in lungo e largo per Scilla e la Costa Viola. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio