Disco verde alla progettazione definitiva. Un passo avanti verso la realizzazione del nuovo modello organizzativo della sanità territoriale. Modello che passa da diciassette case della salute per irrobustire la rete (disgregata e quasi inesistente) dell'assistenza sanitaria di prossimità. Operazione da 28milioni di euro che attinge per oltre due terzi dai canali di finanziamento dei fondi del Pnrr. Il restante quasi 5 milioni invece sono a carico della Regione. Un ambizioso piano quello della Missione 6 Salute, del Pnrr che prevede la realizzazione di strutture intermedie tra il domicilio del paziente e gli ospedali, in modo da evitare i ricoveri impropri. Una missione che da anni viene inseguita dal sistema sanitario.
In questo percorso l'Azienda sanitaria provinciale ha mosso un deciso passo in avanti arrivando all'approvazione della progettazione definitiva delle 17 strutture dislocate in maniera capillare sul territorio metropolitano: Rosarno (poliambulatorio), Taurianova (ex ospedale), Sant’Eufemia (centro riabilitazione), Palmi (ex ospedale), Cinquefrondi (ex tribunale), Villa San Giovanni (poliambulatorio), Bagnara Calabra (poliambulatorio), Sant’Alessio in Aspromonte (ex scuola comunale), Antonimina (stabilimento termale), Monasterace (presso l’ospizio di mendicità), Gioiosa Ionica (Saub), Caulonia (poliambulatorio), Bovalino (ospizio di mendicità), Roghudi (ex scuola comunale) e Montebello Jonico (struttura per disabili) una a Reggio nella sede dell'ex Inam. Un iter che dovrà procedere in modo spedito per rispettare la cronologia imposta dall'Europa. Per dare attuazione agli interventi rientranti nella missione 6 Salute, il Ministero quale amministrazione centrale per l'investimento ha reso disponibile ai soggetti attuatori il supporto tecnico operativo di Invitalia (l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa).
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