Reggio

Domenica 19 Maggio 2024

'Ndrangheta a Reggio, l’indagine “Garden” regge per la terza volta davanti al TdL

Sempre più solido il quadro d’accusa dell'operazione “Garden”, la retata dei segugi del Gico della Guardia di finanza che ha svelato le dinamiche della ’ndrina “Borghetto-Latella”, il gruppo che avrebbe scorrazzato monopolizzando ogni affare criminale e nell’area della cintura urbana sud della città che partendo dalla roccaforte San Giorgio Extra si sarebbe estesa a Modena Ciccarello e il sempre più difficile quartiere-dormitorio “Marconi-Cusmano”. Con altri due rigetti (udienza il 28 dicembre) i Giudici del riesame hanno ribadito le linee guida dell’indagine “Garden”. Ultimo step domani davanti al collegio del Riesame: subito dopo si procederà con la valutazione delle opposte strategie del pool antimafia e del corposo collegio di difesa. Tre pronunce ad oggi che convergono verso un punto: regge il quadro d'accusa sostenuto dal procuratore aggiunto Walter Ignazitto e dal Pubblico ministero Nicola De Caria. Lo stesso Gip aveva sottolineato uno scenario di rilavante gravità: «Le principali direttrici di azione dell’associazione sono di tipo militare ed economico insieme, nel senso che il potere cercato e conseguito col metodo dell’intimidazione e della violenza mira ad assicurare la supremazia sugli avversari e il monopolio diretto e indiretto delle principali fonti di ricchezza che si aprono nel territorio, quali sono le estorsioni a tappeto, il traffico organizzato di stupefacenti ed anche l’usura; non c’è impresa, non c’è operatore economico, non c’è commerciante che non cada nei tentacoli di questa organizzazione criminale, con odioso soffocamento della libera concorrenza e iniquo impedimento alla circolazione della ricchezza che si concentra costantemente nell’oligarchia criminale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio 

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