Reggio

Mercoledì 04 Dicembre 2024

Maxi processo "Ares" nel Reggino. Nuovo giudizio per Marando e i due Giampaolo

Francesco Marando

La Corte Suprema di Cassazione, prima sezione penale, ha annullato con rinvio per nuovo giudizio dinanzi ad altra sezione della Corte di appello di Reggio Calabria la sentenza di condanna emessa nei confronti di Francesco Marando e Giuseppe Giampaolo, difesi dagli avvocati Vincenzo Nobile e Alessandro Bavaro, e Domenico Giampaolo difeso dagli avvocati Sandro Furfaro, Vincenzo Nobile e Alessandro Bavaro. Le condanne ai tre imputati erano state inflitte nell’ambito del maxi-processo denominato “Ares” che vedeva imputate diverse persone della piana di Gioia Tauro e alcune persone della fascia ionica-reggina per i reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e reati fine. Francesco Marando (cl. ‘83), era stato condannato perché i giudici dei due gradi di giudizio di merito lo avevano ritenuto coinvolto in una grossa importazione di sostanze stupefacenti dal Sud-America perché a dire di detti giudici il Marando avrebbe ricevuto incarico da parte del suocero Giampaolo Domenico di sollecitare il fratello a concludere l’importazione di sostanze stupefacenti o in caso di impossibilità di provvedere alla restituzione del denaro ai finanziatori dell’importazione. La difesa di Francesco Marando con il ricorso per cassazione avverso detta sentenza di condanna evidenziava che l’affermazione di responsabilità era viziata da illogicità della motivazione perché contraddittoria con gli altri atti del processo travisati nei loro contenuti dai giudici di merito. Giuseppe Giampaolo (cl. 92) è stato condannato in ordine all’imputazione inerente ad una grossa impostazione di sostanze stupefacenti perché su incarico del padre si è prestato a consegnare delle somme di denaro agli importatori della sostanza. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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