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Mar Rosso e Ets, in affanno il “sistema porto" di Gioia Tauro: difficoltà nelle spedizioni

Tempi più lunghi, prezzi in costante aumento e diminuzione dei traffici marittimi. L’impossibilità delle navi cargo di passare dal Mar Rosso sta comportando una serie di problemi anche alle aziende che operano all’interno del porto di Gioia Tauro. Msc, la compagnia che gestisce il grande terminal calabrese, ha deciso da giorni di non navigare più attraverso il canale di Suez e, quindi, da quello di Bab-el-Mandeb, per evitare gli attacchi dei ribelli Houthi dallo Yemen. Una situazione che si è aggravata dopo l’intervento di Stati Uniti e Gran Bretagna, che hanno deciso di bombardare postazioni logistiche degli Houti «per poter difendere il commercio internazionale», secondo quanto dichiarato dai due Governi.
I tempi per la risoluzione del problema si stanno allungando, con inevitabili ripercussioni per il commercio mondiale e anche di quello dei porti del Nord Europa e del Mediterraneo, di cui Gioia Tauro è centro nevralgico. Fra l’altro proprio a Gioia Tauro sono giorni di particolare attenzione per l’entrata in vigore dell’Ets, il nuovo sistema di tassazione delle emissioni inquinanti che rischia di generare delocalizzazioni dei traffici verso il Nord Africa.
Tutte le aziende che operano nel terminal calabrese imbarcano su navi Msc. I problemi di Suez e Bab-el-Mandeb mettono i piccoli operatori davanti a una serie di questioni logistiche ed economiche, senza avere per il momento nessuna certezza di quando si potrà riprendere a navigare sul Mar Rosso.

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