«Inconcepibile che all’ospedale di Locri si debba utilizzare un’autoambulanza per trasportare i pazienti ricoverati nel locale in cui sono eseguite le risonanze magnetiche». È la considerazione del consigliere comunale di “Storia e Progresso per Locri” Eliseo Sorbara. Medico di professione, Sorbara punta l’indice contro ciò che giudica una clamorosa incongruenza dal punto di vista logistico, che sottrae mezzi e personale all’emergenza-urgenza. E spiega che «a causa dell’assenza di un percorso protetto dai reparti fino alla sala risonanze, il personale è costretto a prelevare il paziente ricoverato, farlo salire su un’autoambulanza che percorre i 300 metri di distanza che dividono il locale dall’uscita dell’ospedale, attendere l’esecuzione dell’esame col mezzo parcheggiato e poi, compiendo il percorso al contrario, riaccompagnarlo in reparto». Il tutto, secondo il consigliere di opposizione «determina un duplice effetto negativo: se l’ambulanza è disponibile, è utilizzata per questo spostamento interno; se non è disponibile o se è in ritardo, nel caso di patologie particolarmente acute che determinano un’emorragia interna, il paziente rischia di morire». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio