"Picchiato e accoltellato in casa". Il racconto shock della vittima della rapina di Montebello Jonico
Un racconto da brividi. Ricordi terrificanti. In Tribunale (collegio presieduto dalla Silvia Capone, giudici a latere Claudia Colli e Carla Costantino), nella duplice veste di parte offesa e testimone, è stato interrogato Giovanni Pio, vittima insieme ai più stretti familiari di una violentissima rapina in casa. Un blitz criminale consumato nelle campagne di Montebello Jonico da una gang di balordi - «almeno in quattro, tutti di nazionalità georgiana» secondo gli inquirenti - che ha aggredito nella sacralità del proprio domicilio l'intero nucleo familiare davanti a un minore di pochi mesi pur di razziare soldi e preziosi. Il Pubblico ministero Tommaso Pozzati (come da verbale di udienza dell'11 dicembre 2023) prova a ricostruisce nel dettaglio quell'infernale 16 maggio 2021: «Vuole dirci cosa è successo quella sera». Teste Pio: «Dopo cena, ero stanco: mi ero assopito sul divano. Ero stanchissimo. Tutto d’un tratto ho sentito come un frastuono. Tipo grida, e mi hanno messo una cosa in testa, allora ho capito che c’era qualcosa che stava succedendo, e questi cercavano di tenermi sul divano, questi soggetti, di tenermi sul divano. Io sono riuscito ad alzarmi, non sono riusciti a tenermi sul divano, e ho reagito, e mi hanno dato una prima coltellata qua, poi una qua, però non riuscivano lo stesso a buttarmi giù. Loro mi hanno buttato giù, Dottore, quando mi hanno tagliato il tendine qua. E non riuscivo più ad alzare la mano. Poi loro sono riusciti a buttarmi giù quando mi hanno tirato con un oggetto, non so che oggetto era, mi hanno rotto il massiccio facciale e il setto nasale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio