L'imprenditore anti-'ndrangheta: a Gioia Tauro la denuncia di Tiberio Bentivoglio è democrazia
La forza della testimonianza che provoca un moto dell’anima, che fa sorgere dubbi, che produce una presa di coscienza: si potrebbe racchiudere con queste parole, parafrasando l’intervento della docente Rossella Bulsei, il seminario svoltosi nell’auditorium “Nicholas Green” dell’IIS “Severi”, dal titolo “denunciare è democrazia”, organizzato nel ciclo di incontri formativi di educazione alla cittadinanza promosso dall’Istituto “Severi”, in collaborazione con il corso universitario di “Pedagogia dell’antimafia”, di cui è titolare il prof. Giancarlo Costabile, attivo presso il dipartimento di Culture, educazione e società dell’Unical. Sullo sfondo di una sala gremita di studenti i «semi, le piante e i frutti» generati dall’imprenditore reggino sotto scorta per aver denunciato i suoi estortori, Tiberio Bentivoglio, nonostante la “siccità” della società civile che l’ha circondato nell’arco di quasi un trentennio. A prendere per primo la parola è stato il preside del “Severi”, Fortunato Praticò che ha ripercorso il percorso di educazione civica “Cittadinanza e Costituzione” portato avanti dalla scuola negli ultimi due anni per valorizzare il territorio e i cittadini che hanno messo in gioco la loro vita per la democrazia: «I loro principi – ha evidenziato – che si fondono con quelli fondamentali sanciti dalla Costituzione ci devono guidare ogni giorno per migliorare la nostra società». I tempi del dibattito sono stati scanditi, nelle vesti di moderatore, dal prof. Carmine Pisano il quale, nel ricordare che il dipartimento di “Pedagogia dell’antimafia” è un insegnamento unico in Italia, ha posto l’accento sul coraggio di denunciare, così come fatto da Bentivoglio: «Non è facile esporsi ma se non ci fossero simili esempi noi tutti continueremmo a mettere la testa sotto la sabbia, come gli struzzi». Un concetto, quello di uomo-struzzo, ripreso dal prof. Costabile, che ha parlato di percorso «scomodo ed eretico» riferendosi al progetto iniziato l’anno scorso dal “Severi” che attraverso questa realtà scolastica sta segnando una stagione di riscatto culturale. «I percorsi scomodi ed eretici – ha rimarcato – fanno paura perché sono basati non sull’io ma sul noi e ricadono nella visione illuminata della cultura, perciò al preside Praticò va una vicinanza attiva e militante». Costabile ha annunciato la volontà di realizzare un laboratorio di Pedagogia per i diritti negati dell’Infanzia a Reggio Calabria, all’interno dell’esercizio commerciale di Tiberio Bentivoglio, una Sanitaria, con spazi per articoli dell’infanzia. «Credo non ci sia luogo migliore – ha sottolineato Costabile –. C’è bisogno che Reggio veda che un gruppo di studenti vada a studiare Pedagogia dell’infanzia in un posto negli anni oggetto di continue intimidazioni, praticando un linguaggio di resistenza alle mafie. I diritti non s’invocano ma bisogna avere il coraggio di conquistarli e di viverli attraverso la lotta e gli esempi come quello di Tiberio che hanno consentito a un cammino come il mio di nascere: non ci sarebbe alcuna Pedagogia dell’antimafia senza biografie come la sua. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio