Una ricerca congiunta per risalire ad una delle cause del fenomeno che in questi anni ha sfigurato il territorio. L’erosione che ha “mangiato” decine e decine di metri di spiaggia e ridisegnato la linea di confine tra la costa e il mare, frutto di scelte sbagliate dell’uomo, di un’urbanizzazione selvaggia che ha ipotecato il futuro e lo sviluppo di un territorio che proprio sui tanti chilometri di litorale conta una delle sue risorse più preziose. I ricercatori dell’Università Mediterranea hanno voluto indagare in maniera scientifica andando a monitorare i diversi elementi presenti sul territorio. Un lavoro messo in campo dai dipartimenti di Agraria e di Ingegneria (Diceam).
Il fenomeno dell’erosione nello studio viene messo in relazione con le sistemazioni idrauliche che sono presenti in gran parte dei corsi d’acqua e dalle risultanze degli studi emerge che sono proprio queste opere che scoraggiano l’arrivo dei sedimenti fino alla foce, la loro distribuzione lungo la costa, determinando l’alterazione delle spiagge. Lo studio coordinato dal prof. Giuseppe Bombino del Dipartimento di Agraria coinvolge l’equipee del Diceam del prof. Pino Barbaro. Una mappatura che presto verrà pubblicata sull’autorevole rivista scientifica internazionale Geomorphology.
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