L’esame Siracusa per la Reggina è l’occasione di dimostrare che il grande distacco dalle prime tre è davvero addebitabile al ritardo con cui la stagione amaranto è partita. Si dovrà anche puntare sul reparto che, quando si è arrivati ad oltre metà campionato, si è rivelato quello migliore: la difesa. Lo dicono i numeri, benché il fortino sia stato violato per due volte consecutivamente nelle ultime uscite, dopo una serie di clean sheet. L’importanza del pacchetto arretrato nella sfida con il De Simone è legittimata da diversi fattori. Primo fra tutti la necessità di limitare l’attacco aretuseo che ha numeri strepitosi: 54 reti segnate in 21 partite, quasi 2,6 realizzazioni a partita che danno la misura di una prolificità fuori dal comune per gli azzurri. Solo il Trapani ha fatto meglio. Impietoso il confronto con i numeri amaranto che si fermano a 22 gol in 19 gare tre sono arrivati con la sfida vinta a tavolino con il Città di Sant’Agata. Solo gli attaccanti dei siciliani Alma (14 reti) e Maggio (12) superano il bottino realizzativo della formazione dello Stretto. Mancherà il secondo per squalifica, ma nell’organico degli azzurri c’è quel Sarao che ha fatto parte della Reggina di Mimmo Toscano promossa in B nel 2020. Dove, invece, gli amaranto reggono il confronto e anzi lo vincono è la tenuta difensiva. Solo 10 le reti al passivo (12 considerando la sfida sul campo con il Sant’Agata), a fronte delle 18 incassate dai siciliani. Alla luce della poca produttività offensiva ogni gol incassato per la squadra di Trocini pesa come un macigno. C'è un dato che lo racconta inequivocabilmente: se la Reggina subisce gol, non vince quasi mai. L'unica occasione in cui è accaduto è stato nel penultimo turno di campionato, quando a cadere al Granillo era stata l'Acireale. 3-1 il punteggio finale, con un'autorete subita quando la partita era praticamente conclusa. Nelle altre sei gare in cui la porta non è stata imbattuta i dati sono tutt’altro che esaltanti: tre pareggi (Acireale all’andata, Akragas e San Luca) e tre sconfitte (Siracusa, Trapani e Casalnuovo) Lo stesso match non vinto con il San Luca, per effetto dell’unico tiro in porta ricevuto, è ulteriore dimostrazione di quanto per gli amaranto avere bassi numeri realizzativi sia un problema significativo. Anche a fronte di un grande numero di occasioni create, come accaduto contro i giallorossi. La Reggina riesce a fare risultati importanti solo se la difesa fa la differenza. Il portiere Velcea, tanto per dare un'idea, ha giocato otto gare e in addirittura sei è riuscito a tenere la porta inviolata. Martinez, invece, ce l’ha fatta in cinque occasioni su undici. Il totale per la squadra fa undici partite (dodici considerata quella a tavolino) senza subire gol su diciannove giocate. Trocini continua a sperare nel recupero di Rosseti per avere maggiore scelta sul fronte offensivo. Il recupero di Barillà può garantire una maggiore pericolosità grazie agli inserimenti del capitano. Di certo gli uomini di Trocini hanno meno da perdere rispetto ad un avversario che deve vincere se vuole tenere il passo del Trapani dopo la sconfitta subita con l’Igea Virtus.