Varapodio, bruciata l’auto di don Giovanni Rigoli. Era stato già aggredito e ferito da una testata
Non c’è pace per don Giovanni Rigoli, il parroco di Varapodio aggredito lo scorso 15 gennaio nella chiesa di Santo Stefano al termine di una funzione religiosa. Nel tardo pomeriggio di oggi, ignoti hanno dato alle fiamme la vettura dal sacerdote, una Fiat Panda parcheggiata a pochi passi dalla canonica. Don Rigoli stava celebrando messa quando le fiamme si sono levate alte attingendo anche parte della struttura sacra. Immediato l’intervento dei Vigili del fuoco di Polistena e dei militari del locale Comando Stazione dei carabinieri. Nulla da fare per la vettura, completamente carbonizzata, mentre il parroco e la comunità varapodiese sarebbero sotto choc per quanto avvenuto. Un gesto dalla violenza inaudita, nel centro del piccolo paese pedeaspromontano, in un orario ancora caratterizzato dalla presenza di gente per le strade. Un segnale fortissimo che scuote la coscienza di un intero territorio. A metà dello scorso mese di gennaio, don Rigoli è stato protagonista, suo malgrado, di un evento che ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica italiana. Aggredito all’interno della chiesa al termine di una funzione in suffragio di una donna di origini varapodiesi morta in Australia. Il sacerdote sarebbe stato avvicinato, privato del cellulare e poi colpito al volto con una testata. Forte la reazione della Diocesi di Oppido-Palmi e delle istituzioni locali. Per l’aggressione sono stati individuati due uomini, poi risultati cugini, residenti rispettivamente a Varapodio e Taurianova, rintracciati dai carabinieri a seguito di articolati approfondimenti. Per dare un volto e un nome ai responsabili del gesto i militari hanno raccolto la denuncia del presbitero, acquisito e analizzato le videoregistrazioni delle telecamere di zona e ascoltato le testimonianze dei presenti al momento del fatto. Sulla scorta del materiale raccolto e secondo l’ipotesi d’accusa prospettata alla Procura di Palmi, i carabinieri hanno perciò denunciato i due uomini, uno dei quali già noto agli investigatori perché segnalato per oltraggio a pubblico ufficiale, ritenendoli responsabili di lesioni, violenza privata e turbamento di funzioni religiose.
Biasi, sindaco di Taurianova: "Fatto gravissimo, confido nel lavoro delle forze dell'ordine"
"Sono profondamente colpito dalle notizie che arrivano, a proposito dell'incendio che ha distrutto l'auto di don Gianni Rigoli, danneggiando la canonica di Varapodio e mettendo in pericolo le persone che vi erano dentro. Se venisse confermata l'ipotesi di un rogo doloso, si tratterebbe di un gesto gravissimo che mi induce a rinnovare a don Gianni i sentimenti di solidarieta' che gia' gli avevo espresso nei giorni scorsi, a nome anche della sua e nostra Taurianova. Sono vicino in questo momento a quanti, nella vicina Varapodio, hanno vissuto momenti di ansia e preoccupazione per la brutta serata vissuta. Confido che le forze dell'ordine facciano piena luce sul fatto per assicurare alla giustizia chi attenta alla tranquillita' di un sacerdote, e della sua comunita' parrocchiale, in maniera cosi' tracotante". E' quanto afferma in una nota il sindaco di Taurianova, Roy Biasi.