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Varapodio, dura condanna del sindaco Fazzolari dopo l'intimidazione al parroco don Giovanni Rigoli

Ieri i lavori del Consiglio comunale aperto convocato d’urgenza per rinnovare «l’impegno dell’Ente e del paese contro il sopruso e la violenza»

«Questa comunità ha fatto sempre parlare bene di sé per la laboriosità e l’accoglienza dei suoi cittadini e delle sue istituzioni. Il fatto negativo dei giorni scorsi ci ha causato un danno enorme, ma noi dobbiamo reagire uniti, facendo rete e rimboccandoci le maniche». Così il sindaco di Varapodio, Orlando Fazzolari, durante i lavori del Consiglio comunale aperto di ieri pomeriggio convocato d’urgenza per rinnovare «l’impegno dell’Ente e del paese contro il sopruso e la violenza» a pochi giorni dall’atto intimidatorio consumato ai danni del parroco don Giovanni Rigoli. Sabato scorso, mentre il sacerdote celebrava la santa messa, ignoti hanno dato alle fiamme la sua auto arrecando danno anche alla vicina canonica dentro la quale si trovavano circa dieci ragazzi. Un fatto di cronaca giunto a poco più di quindici giorni dall’aggressione subita dallo stesso sacerdote nella chiesa di Santo Stefano. Nell’aula delle adunanze, alla presenza di centinaia di cittadini, l’amministrazione varapodiese ha preso una posizione netta sull’accaduto. «Porgiamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno morale ed economico a don Giovanni – ha scandito Fazzolari –. In questi giorni abbiamo apprezzato il grande impegno e la presenza del vescovo e delle forze dell’ordine. Crediamo nella necessità di fare squadra e di lavorare tutti insieme, istituzioni, scuole e associazioni, per formare i giovani nel segno della coesione e della legalità. Serve la prevenzione».

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