La statua del cavaliere, il collezionista e i frati. Il Tribunale civile ha stabilito che la fondazione “Franco Maria Ricci” non possa vantare la esclusiva proprietà e quindi detenere l’opera scultorea che raffigura Giuseppe Monsolini morto a 48 anni in battaglia nel 1622 in Medioriente. Il nobile reggino serviva in armi sotto le insegne dei Gerosolimitani contro gli arabi che minacciavano in terra e per mare il mondo cristiano. I resti del cavaliere furono poi restituiti alla famiglia che, nel 1637, eresse, un monumento sepolcrale per custodirne la salma per l’eternità. La struttura venne realizzata ove sorge la chiesa della Santa Madre della Consolazione di Reggio e fu collocata nel santuario dell’Eremo addossata alla navata destra. Il sarcofago di marmo bianco aveva sul coperchio due angioletti finemente modellati e la statua del defunto vestito con l’armatura crociata. Negli anni 60 del Novecento, durante i lavori di ampliamento e ristrutturazione della sede religiosa reggina, la statua scomparve. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria