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Reggina, obiettivo blindare il “Granillo”

La squadra amaranto continua a disperdere troppi punti tra le mura amiche, serve una svolta per traguardi ambiziosi

Cinismo e una maggiore personalità per non rendere un boomerang l’effetto Granillo. Questo è ciò che spera di trovare la Reggina nelle ultime dodici giornate di campionato, dove un reale cambio di marcia all’insegna della continuità dipende soprattutto da un sensibile miglioramento del rendimento interno. La lunga sosta natalizia ha evidentemente arricchito la proposta tattica di contenuti, ma non è ancora bastato a rendere gli amaranto una squadra all’altezza delle prime. Lo testimonia in maniera inequivocabile il cammino delle ultime gare giocate in casa. Prima della vittoria in rimonta a Ravanusa con il Licata sono infatti arrivati due insuccessi interni, a cavallo del ko di Siracusa. A uscire con un risultato positivo dal Granillo sono state San Luca e Portici, ovvero le squadre che sono attualmente terzultima e quartultima in classifica. Partite in cui è mancata cattiveria sotto porta e gli errori difensivi sono costati punti che, se conquistati, avrebbero permesso di ipotecare già ora il quarto posto. Fino ad ora si è quasi avuta la sensazione che giocare in casa, anziché essere un vantaggio, sia stato soprattutto un problema per gli amaranto. Nel senso che la squadra in molte occasioni pare aver subito la pressione, mentre gli avversari hanno spesso dato l'impressione di trovare stimoli superiori e di esaltarsi in quello che è lo stadio più grande e palcoscenico più prestigioso del girone.
Più di ogni altra cosa lo raccontano i numeri: sul campo di casa sono arrivate solo quattro vittorie, tre pareggi e ben quattro sconfitte. 15 punti in 11 partite sono davvero pochi e peggio hanno fatto solo Portici (11), Canìcattì (10), Castrovillari (4) e Gioiese (0). Il dato è leggermente migliorato dal fatto che per effetto della vittoria a tavolino con il Città di Sant'Agata si arrivi a 18 punti conquistati. Il rendimento resta comunque solo da nono posto, con 16 punti in meno rispetto al Trapani nelle sue gare casalinghe, 14 meno del Siracusa e 11 meno della Vibonese.
Il gap con le tre di testa non è più un parametro da tenere in considerazione con l’obiettivo finale considerata l’enorme distanza, quanto un metro per capire a che livello si sta assestando la formazione dello Stretto. Ad oggi i riscontri del campo dicono che si perdono ancora troppi punti, soprattutto con squadre di secondo livello. Proprio in sfide testa-coda dove le prime tre non sbagliano quasi mai.
Alla ripresa del campionato ci sarà ancora un avversario impegnato nella lotta per non retrocedere. Il campo dirà subito se la vittoria con il Licata ha dato la scossa giusta e soprattutto se Rosseti e Renelus sono i giocatori giusti per risolvere il problema della solitudine di Bolzicco in area. Anche perché quello che è mancato, soprattutto nelle ultime esibizioni casalinghe, è stata la capacità di concretizzare le tante palle gol create. Non è questa una giustificazione, ma semmai un punto chiaro su cui lavorare per arrivare a vincere gare contro avversari di livello tecnico inferiore.
Al di là delle difficoltà degli amaranto non va dimenticato che il prossimo avversario, la Gioiese, arriverà a Reggio Calabria con una rosa sensibilmente rafforzata rispetto alla squadra che fino ad ora ha conquistato solo una vittoria ed un pareggio in tutto il campionato.

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