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Roghi di rifiuti tossici nell'area del mercato di Mortara-San Gregorio, 2 arresti e 5 indagati a Reggio Calabria NOMI

Smantellata un'organizzazione criminale che si serviva di lavoratori in nero per attività illecite rischiose sia per l'ambiente che per gli uomini. Occhiuto: "Chi inquina uccide la Calabria", plauso del Garante per la salute

Trasportavano e depositavano in maniera incontrollata ingenti quantitativi di rifiuti urbani e speciali derivanti dalle attività commerciali del mercato ortofrutticolo, poi li smaltivano dandogli fuoco nelle aree in prossimità dello stesso mercato. Per questo i carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno arrestato due persone, Francesco Ficara e Luigi Festa, rispettivamente di 35 e 20 anni, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e all’incendio degli stessi.

Roghi tossici che, per gli investigatori, avrebbero provocato un danno all’integrità dell’ambiente e un pericolo per la salute. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. I due sono stati posti agli arresti domiciliari. Complessivamente gli indagati sono 7.

Partita grazie a numerose segnalazioni di residenti nella zona sud della città, stanchi della presenza di rifiuti e dei roghi tossici generati, l’inchiesta avrebbe fatto luce su un’organizzazione dedita al costante e abusivo sversamento di rifiuti nelle aree adiacenti all’unico mercato ortofrutticolo e al successivo smaltimento mediante incendio. Le indagini, condotte dalla Sezione operativa e dalla Stazione di Gallina della Compagnia di Reggio Calabria sono iniziate nel marzo 2023 e si sono concluse tre mesi più tardi. Gli investigatori hanno monitorato l’area esterna del mercato ortofrutticolo di Mortara-San Gregorio, riuscendo a identificare i responsabili dello sversamento incontrollato di rifiuti sia nella zona interessata dalle attività commerciali che in quella immediatamente circostante. Dagli accertamenti e dalle videoriprese registrate dai carabinieri sarebbe emerso che il ruolo di organizzatore del gruppo criminale era svolto da Francesco Ficara, titolare dell’impresa individuale «Prodotti Tipici Calabresi» a cui è collegata l’operatività della ditta «Imballaggi Ficara».

L’indagato, secondo l’accusa, trasportava e depositava in maniera incontrollata ingenti quantitativi di rifiuti urbani e rifiuti speciali derivanti dalle attività commerciali interne al mercato ortofrutticolo oltre che prelevati anche da altri esercizi pubblici della città. Per farlo, Ficara si serviva degli automezzi della propria ditta e della collaborazione degli altri indagati che lavoravano per lui tutti in nero.

Secondo la Procura, gli arrestati hanno realizzato numerose discariche non autorizzate lungo il perimetro, di circa un chilometro, dell’area mercatale. Gli sversamenti e i roghi tossici provocati dagli incendi di rifiuti, secondo gli investigatori, hanno compromesso l'incolumità pubblica delle persone residenti in prossimità del mercato ortofrutticolo. Oltre agli arresti, il gip ha disposto il sequestro preventivo del patrimonio dell’impresa «Prodotti tipici calabresi», comprensivo di conti correnti, automezzi, mezzi d’opera e di un box occupato abusivamente all’interno del mercato ortofrutticolo.

Occhiuto, chi inquina uccide la Calabria. Grazie ai Carabinieri

“A Reggio Calabria alcuni delinquenti accatastavano rifiuti urbani e speciali in prossimità del mercato ortofrutticolo e li smaltivano dandogli fuoco, provocando roghi tossici estremamente pericolosi per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Questa mattina due persone sono state arrestate, e complessivamente ci sono sette indagati. Ringrazio, a nome di tutti i calabresi, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, il generale di divisione Pietro Salsano, comandante della Legione Carabinieri Calabria, e il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, per lo straordinario lavoro che quotidianamente compiono a tutela della legalità, del territorio, delle persone perbene.
Chi inquina e distrugge l’ambiente uccide la Calabria. Questi veri e propri criminali vanno fermati con ogni mezzo”.

Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

La soddisfazione del Garante della salute: "Restituire dignità alle zone martoriate"

"Esprimo particolare apprezzamento per l’operazione odierna coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri e che trae origine da un’articolata attività d’indagine condotta dalla Sezione Operativa e dalla Stazione di Gallina della Compagnia dei Carabinieri di Reggio Calabria, che ha decapitato un’associazione a delinquere dedita allo smaltimento di rifiuti pericolosi che venivano puntualmente bruciati nell'area del mercato di Mortara-San Gregorio. Già nei mesi scorsi, a seguito di un sopralluogo e delle numerose segnalazioni di alcuni cittadini che lamentavano criticità di carattere igienico - sanitario, generate dai roghi tossici di rifiuti e l’alto tasso di patologie oncologiche tra i residenti della zona, avevo rappresentato alle autorità competenti (Prefettura, Procura, Questura, Comune, Asp) la necessità di intervenire, ciascuno per le proprie competenze, con interventi urgenti e non più differibili per ridare dignità a quella zona, richiedendo contestualmente a S.E. il Prefetto Mariani, la convocazione di un tavolo in prefettura per discutere della condizione di degrado in cui versavano alcune zone di Mortara e San Gregorio, venendo audita nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza di Reggio Calabria. Il risultato odierno è frutto dell’impegno costante della Procura di Reggio Calabria, nel contrastare la criminalità organizzata, in un territorio spesso profanato da becere pratiche dannose per l’ambiente e la salute dei cittadini. In tutti questi mesi non è mai mancata la mia vicinanza ai residenti e al Comitato Io vivo San Gregorio, che non hanno esitato un solo istante a denunciare la gravità della condizione in cui erano costretti a vivere e a rivendicare la tutela del diritto alla salute. Nel Novembre 2023, su loro impulso, facendo mie le loro preoccupazioni, nell’ambito del tavolo tecnico su “Oncologia, prevenzione e ricerca”, da me promosso, veniva presentato il primo studio epidemiologico sulla Città di Reggio Calabria, avviato di concerto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e con la collaborazione del Grande Ospedale Metropolitano, per valutare il rapporto tra la residenza in determinati quartieri della città, quelli in cui più spesso vengono bruciati i rifiuti tossici (Mortara - San Gregorio, Rione Marconi, Mosorrofa, Sala di Mosorrofa e Arghillà) e alcune malattie. Risposte, corroborate dal rigore scientifico, a domande legittime che attengono alla sfera prioritaria della tutela della salute e della vita e che daremo nei prossimi mesi.
È necessario un impegno congiunto, un percorso condiviso con le Istituzioni, la magistratura, le forze dell’Ordine e i cittadini, affinché, ciascuno per le proprie competenze, possano restituire al più presto dignità ad una zona martoriata in cui il diritto alla salute è stato per troppo tempo negato".

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