Una rete di relazioni e rapporti ben strutturata stava alla base del vasto traffico di marijuana smantellato, nella giornata di giovedì, dai carabinieri di Taurianova. Anni di indagine confluite nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Palmi su richiesta della Procura guidata da Emanuele Crescenti. Diciotto misure cautelari nei confronti di presunti pusher, 9 in carcere e 9 ai domiciliari. Tra le figure di spicco dell’inchiesta ci sono Raffaele Cambria e Carmelo Garruzzo, grazie ai quali la marijuana partiva da Rosarno per poi venire spacciata nel resto della Piana di Gioia Tauro, dopo il passaggio a Taurianova, dove avrebbero operato Marco Recupero e Alessandro Caruso. Cambria, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare «assume la veste di abituale fornitore di Marco Recupero, dimostrandosi disponibile a procurargli stupefacente in numerosissime occasioni... Tale è la professionalità dello stesso manifestata che, in virtù della fiducia nutrita nei suoi riguardi dall’acquirente e della qualità dello stupefacente dallo stesso trattato, egli subentra al Garruzzo in virtù della migliore affidabilità nutrita nei suoi confronti da parte dei clienti». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio