Cinque condanne e un’assoluzione. Si è concluso con la sentenza della Corte d’appello di Reggio Calabria il secondo grado di giudizio del processo nato dall’inchiesta “Libro nero”. Un’operazione, quest’ultima, coordinata dalla procura antimafia di Reggio Calabria contro la cosca Libri.
La sentenza dei giudici di piazza Castello, emessa nel primo pomeriggio di ieri, ha ridotto di poco le condanne che erano state comminate in primo grado dal gup distrettuale assolvendo, però, uno degli imputati giudicati con il rito abbreviato.
Si tratta di Giuseppe Laporta, che era stato condannato a 10 anni e otto mesi in primo grado, difeso dagli avvocati Mirna Raschi e Francesco Siclari.
La Corte, invece, ha ricalibrato le condanne di Antonio Caridi, 12 anni e otto mesi di reclusione (16 anni in primo grado); Gianpaolo Sarica 15 anni (18 anni), Antonio Zindato 12 anni e quattro mesi (14 anni). Confermate, infine, le condanne che erano state inflitte dal giudice per l’udienza preliminare per Giuseppe Libri, 12 anni, e Giuseppe Serranò, 10 anni e otto mesi.
Alla fine delle sua requisitoria, il sostituto procuratore generale aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado.
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